di Roberta Sciamplicotti
VALPARAÍSO, mercoledì, 1° ottobre 2008 (ZENIT.org).- La Dottrina Sociale della Chiesa può essere un valido principio ispiratore per l’attività dei cattolici in politica e per questo la sua diffusione è “una delle grandi priorità pastorali”, ha avvertito il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Intervenendo questo martedì alla Pontificia Università Cattolica di Valparaíso (Cile) sul tema “La sfida dell’equità in un mondo globalizzato. Apporti dalla Dottrina Sociale della Chiesa”, il porporato ha spiegato che attualmente la questione dell’equità è “di vitale importanza, perché vediamo che all’interno delle Nazioni e tra i popoli le crescenti interdipendenze provocate dalla globalizzazione in corso in molti casi non hanno contribuito ad essa, causando piuttosto mancanza di equità”.
“Vecchie e nuove povertà continuano ad assediare e ad affliggere gli uomini e i popoli”, ha aggiunto, sottolineando che “le situazioni di esclusione ed emarginazione hanno molto a che vedere con la politica, con ciò che fa o smette di fare”.
Per questo motivo, il Cardinale ha voluto proporre “alcuni punti concreti sull’argomento”, iniziando col dire che, come affermava Paolo VI, “la politica per i cristiani è una forma esigente di carità”.
La Chiesa, ha osservato, “non fa politica, ma possiede una dottrina illuminante su di essa, capace di sciogliere alcuni dei nodi intricati che le impediscono di esercitare la sua autentica funzione, vale a dire fornire alla convivenza umana un’architettura caratterizzata dal bene comune”.
Solo all’interno del progetto di Dio per l’umanità e del rapporto tra la Chiesa e il mondo, ha commentato, è possibile “rendersi pienamente conto di cosa sia la comunità politica e della vocazione di ogni cristiano e delle comunità cristiane a questo riguardo”.
“Il primo contributo che la Chiesa offre alla comunità politica è di tipo religioso e conforme alla missione che le è propria: conservare e promuovere nella coscienza comune il senso della trascendente dignità della persona umana”, cioè “l’amore per l’uomo, ovvero la carità”.
Con la sua Dottrina Sociale, la Chiesa “indica che la politica rimane uno spazio essenziale e uno strumento fondamentale per costruire una società degna dell’uomo”.
Diffondere la Dottrina Sociale è dunque “una delle grandi priorità pastorali delle nostre Chiese, chiamate ad evangelizzare anche la politica, a illuminare con la luce del Vangelo tutto ciò che, in un modo o nell’altro, ha a che vedere con la politica”.
Per questo, “è sempre più attuale e perfino urgente il rifiuto cristiano degli atteggiamenti oggi troppo diffusi nell’ethos collettivo di disprezzo della politica, identificata come l’ambito in cui fioriscono il cinismo, la corruzione e il potere demoniaco”.
La politica, osserva, deve avere delle caratteristiche specifiche: “porre la persona umana sempre al centro, nel rispetto dei suoi diritti fondamentali, soprattutto del diritto alla vita”, essere “al servizio del bene comune”, essere “ispirata da un umanesimo integrale e solidale”, valorizzare sussidiariamente i corpi intermedi, “soprattutto la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”, essere “arricchita dai valori della verità, della giustizia, della libertà e della carità”, essere “di pace e per la pace”.
Allo stesso modo, deve essere capace di “regolare con giustizia ed equità le relazioni economiche, soprattutto il mercato, con un’opzione preferenziale per i poveri”, e di “dare una direzione umanistica alla tecnica”, fermandosi “quando incontra valori che non dipendono da essa e le sono indisponibili”.
“La Chiesa non fa politica – ha dichiarato infine il Cardinal Martino –; la Chiesa non forma per la politica; la Chiesa, tuttavia, deve formare ed educare le coscienze all’impegno sociale e politico, conoscendo, approfondendo e applicando sempre più la sua Dottrina Sociale”.
“La Chiesa si interessa di politica non per affermare i suoi interessi, ma perché vuole arricchirla di valori per il bene dell’uomo”.
Il cristiano che si impegna in politica, ha infatti concluso, “può trovare in essa anche la via per la sua santificazione”.