ROMA, mercoledì, 1° ottobre 2008 (ZENIT.org).- In cosa consiste la natura umana? Che cosa ci distingue dagli altri esseri viventi, rendendoci creature uniche? La razionalità? Il libero arbitrio? Intellettuali ed esperti di diversi campi si confronteranno dal 2 al 5 ottobre, presso il castello di Gorizia, in occasione di un convegno internazionale sul tema “Human Beings: Philosophical, Theological and Scientific Perspectives”.
L’incontro è stato promosso dalla SOPHIAEUROPA – un progetto pilota che gode del sostegno del Metanexus Institute e della John Templeton Foundation – in collaborazione con lo “Xavier Tilliette International Institute”.
Ospite d’onore sarà il Presidente del Royal Institute of Philosophy, sir Anthony Kenny, che presenterà il proprio approccio alla questione della natura umana. La proposta di Kenny consiste nel mostrare l’attualità della prospettiva aristotelica e nel far vedere come la mente non sia una cosa, ma un’abilità, o una funzione, che viene veicolata attraverso il cervello.
Secondo il noto filosofo, già Presidente dell’Accademia Britannica, l’uomo è un essere umano, un corpo vivente dotato di una mente, cioè una serie di capacità e abilità psicologiche, prime fra tutte l’intelletto – la capacità di acquisire ed esercitare funzioni intellettuali di vario tipo, e di raccogliere informazioni oggettive – e la volontà – la capacità di perseguire liberamente obiettivi formulati dall’intelletto.
Se queste due caratteristiche sono peculiari dell’uomo, quest’ultimo ne possiede anche delle altre, in comune con gli animali, come la capacità di percepire la realtà attraverso i sensi, di sentire piacere e dolore e così via.
In sintesi, secondo Kenny, la mente umana non è un’attività specifica ma una capacità, e il modo migliore per studiare la mente umana è studiare la sua incarnazione più tipica, cioè il linguaggio, una scelta che porta a coniugare il pensiero di Aristotele con la filosofia analitica contemporanea.
Da questo punto di vista, due sono gli errori da evitare: il dualismo, secondo cui la mente e il corpo sono realtà separate e non vi è alcuna intercorrelazione logica tra loro; e il comportamentismo; secondo cui ogni discorso sul mentale è privo di senso, e rappresenta solo un mito che si radica nel linguaggio naturale.
Rifacendosi a Wittgenstein, Kenny sottolinea invece come i comportamenti osservabili non coincidano con gli stati mentali, ma fungano invece da prova dell’esistenza di questi ultimi.
Kenny parlerà della distinzione essenziale tra abilità (ad esempio la capacità di parlare), veicolo di questa abilità (nel nostro caso, il cervello) e possessore della suddetta (cioè la persona umana nella sua interezza), enucleando la propria visione del rapporto tra mente e cervello, cioè tra abilità e veicolo della medesima.
Nel suo intervento Ronald Cole-Turner, studioso del Pittsburgh Theological Seminary, cercherà invece di rispondere alla domanda su come tracciare un confine netto tra l’uomo e l’animale, in un’epoca in cui l’ingegneria genetica si appresta a rendere tale confine sempre più sfumato.
La provocatoria analisi di Cole-Turner ruoterà attorno agli inerrogativi etici suscitati dalla creazione delle cosiddette “chimere” e alle cellule pluripotenti, cioè cellule staminali embrionali che si trovano ancora in una fase indifferenziata, e che perciò sono in grado di assumere qualsiasi ruolo (diventando ad esempio cellule muscolari, nervose, ossee e così via).
Cole-Turner esaminerà la suddetta questione dal punto di vista dell’antropologia teologica cristiana (inclusa quella elaborata dal tomismo), cercando poi di dedurre da essa alcune linee guida.
Il filosofo della scienza Michel Ghins, studioso dell’Università Cattolica di Lovanio, sottolineerà come la questione del confine tra umano e non-umano non possa essere risolta con un approccio di tipo “oggettivista” (essendo gli esseri umani totalità non riducibili alle loro componenti biologiche),
Ouyang Kang, filosofo della Huazhong University of Science and Technology, presenterà invece il problema dell’essenza dell’uomo dal punto di vista della riflessione orientale contemporanea (un ambito di studi noto come “humanology” o “human studies”) e illustrerà le differenze tra quest’ultima e la sua controparte occidentale.
Tra gli ospiti vi saranno inoltre il Cardinale Walter Kasper – Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani – , il Cardinale Raffaele Farina – Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana – , il Ministro degli Esteri Franco Frattini, monsignor Francesco Coccopalmerio – Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi – , monsignor Marcelo Sanchez Sorondo – Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze – , e monsignor Dino De Antoni – Arcivescovo di Gorizia – .
[Per maggiori informazioni:http://www.xaviertillietteinstitute.org/gorizia2008/]