Benedetto XVI: globalizzare la solidarietà contro la fame

Nel messaggio inviato alla Conferenza sulla sicurezza alimentare mondiale

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ROMA, martedì, 3 giugno 2008 (ZENIT.org).- Per combattere il problema della fame e della malnutrizione occorre dar vita a una globalizzazione della solidarietà incentrata sulla tutela della persona, sostiene Benedetto XVI.

E’ questo in sintesi il contenuto del messaggio di Benedetto XVI che il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, capo delegazione della Santa Sede, ha letto questo martedì mattina alla Conferenza organizzata a Roma dalla Fao, sul tema “Sicurezza alimentare mondiale: la sfida dei cambiamenti climatici e delle bioenergie”.

Tante le questioni chiave al centro del Vertice, che prevede la partecipazione di una cinquantina fra Capi di Stato e Ministri degli Esteri: l’elevato livello di sottonutrizione (862 milioni di persone sopravvivono con meno di due dollari al giorno); le ridotte scorte mondiali di cereali; l’aumento del prezzo del petrolio; i pesanti rincari nelle importazioni che colpiscono i Paese più poveri.

Partendo da una breve analisi del contesto attuale, il Papa ha osservato come la “crescente globalizzazione dei mercati”, le “moderne tecnologie”, o l’ “invio di aiuti alimentari” nelle situazioni d’emergenza si siano dimostrati fallimentari nella risposta alla carenza alimentare.

Inoltre, ha aggiunto, “i sistemi produttivi sono spesso condizionati da limiti strutturali, nonché da politiche protezionistiche e da fenomeni speculativi che relegano intere popolazioni ai margini dei processi di sviluppo”.

“Alla luce di tale situazione – ha continuato – , occorre ribadire con forza che la fame e la malnutrizione sono inaccettabili in un mondo che, in realtà, dispone di livelli di produzione, di risorse e di conoscenze sufficienti per mettere fine a tali drammi ed alle loro conseguenze”.

“La grande sfida di oggi – ha poi aggiunto citando quanto affermato giorni fa alla Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice – è quella di ‘globalizzare non solo gli interessi economici e commerciali, ma anche le attese di solidarietà, nel rispetto e nella valorizzazione dell’apporto di ogni componente umana’”.

Ai resposabili della politica, il Papa ha poi ricordato che la volontà di pochi non può bloccare gli interessi della maggioranza.

“Povertà e malnutrizione non sono una mera fatalità, provocata da situazioni ambientali avverse o da disastrose calamità naturali”, ma una questione di giustizia, vincolata alla difesa e tutela della vita umana.

Solo la tutela della persona, ha spiegato, “consente di combattere la causa principale della fame, cioè quella chiusura dell’essere umano nei confronti dei propri simili che dissolve la solidarietà, giustifica i modelli di vita consumistici e disgrega il tessuto sociale, preservando, se non addirittura approfondendo, il solco di ingiusti equilibri e trascurando le più profonde esigenze del bene”.

“La difesa della dignità umana nell’azione internazionale, anche di emergenza, aiuterebbe inoltre a misurare il superfluo nella prospettiva delle necessità altrui e ad amministrare secondo giustizia i frutti della creazione, ponendoli a disposizione di tutte le generazioni”.

Di fronte al rincaro dei prodotti agricoli, ha poi invitato i rappresentanti dei diversi Paesi a elaborare nuove strategie per aumentare a livello globale la produzione agricola – “attraverso processi di riforme strutturali”, “valorizzando l’industriosità dei piccoli agricoltori e garantendone l’accesso al mercato” – che deve però essere accompagnata “dall’effettiva distribuzione di tale produzione”.

In una intervista rilasciata a “L’Osservatore Romano”, il Direttore generale della Fao, Jacques Diouf, ha detto che la crisi causata dal rincaro dei prezzi dei generi alimentari è ilrisultato di decenni di negligenza circa la sicurezza alimentare da parte dei politici, sia nei Paesi in via di sviluppo sia nel mondo industrializzato”.

“Lo evidenzia la forte riduzione delle quote di aiuti allo sviluppo all’agricoltura. È una diminuzione di circa due terzi in termini reali – ha aggiunto Diouf –. Si va dal 17 per cento nei primi anni Ottanta del secolo scorso a solo il 3 per cento del 2006”.

“In alcune nazioni produttrici di cereali – ha spiegato – le cattive condizioni atmosferiche hanno inoltre avuto il loro peso così come la crescita dell’industria di biocarburanti liquidi, che ha assorbito più di 100 milioni di tonnellate di cereali nel biennio 2007-2008”.

Nella sede romana della FAO – secondo quanto rivelato dalla Santa Sede – il Cardinale Tarcisio Bertone si è quindi incontrato con la signora Cristina Fernández de Kirchner, Presidente della Repubblica Argentina.

Nel corso del colloquio, continua la nota, “ci si è soffermati su vari temi bilaterali d’interesse comune, esprimendo altresì la reciproca disponibilità ad affrontarli attraverso un sincero dialogo e in un clima di schietta collaborazione, alla luce anche del ruolo secolare che la Chiesa cattolica ha svolto nel Paese e del contributo che essa continua ad apportare in favore del benessere spirituale e materiale del popolo argentino”.

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ZENIT Staff

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