Dolore del Papa per la morte del Cardinale simbolo della lotta alla mafia

E’ morto a 88 anni l’Arcivescovo emerito di Palermo Salvatore Pappalardo

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 11 dicembre 2006 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha espresso il proprio dolore per la morte all’età di 88 anni, avvenuta questa domenica, del Cardinale Salvatore Pappalardo – Arcivescovo emerito di Palermo – in due telegrammi inviati all’Arcivescovo di Palermo, il Cardinale Salvatore De Giorgi, e alla sorella del porporato scomparso.

Nel messaggio indirizzato al Cardinal De Giorgi, il Pontefice scrive di aver “appreso con dolore la mesta notizia” della scomparsa del Cardinal Pappalardo ed eleva “fervide preghiere a Dio perché conceda il riposo eterno a questo zelante e generoso pastore”.

Benedetto XVI si unisce spiritualmente al cordoglio della comunità diocesana in cui il porporato ha esercitato “con sollecitudine il ministero episcopale”, ricordando “con ammirazione la sua feconda e molteplice attività apostolica animata dal desiderio di annunciare Cristo e di accompagnare con il suo illuminato magistero il cammino di crescita morale e culturale della società palermitana”.

Nel telegramma inviato alla signora Maria Pappalardo, il Vescovo di Roma esprime ai familiari del Cardinale la sua “profonda partecipazione al loro dolore pensando con stima e affetto a questo benemerito porporato che ha saputo servire generosamente e sapientemente la Chiesa”.

Il Pontefice ricorda “con gratitudine al Signore l’ampia messe di bene da lui raccolta mediante un’intensa e paziente opera pastorale” e prega il Signore “perché gli conceda il premio eterno promesso ai giusti”.

Sempre impegnato in prima linea nella lotta alla mafia, di lui si ricordano le parole pronunciate con forza in occasione del funerale del Generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, vittima di questa organizzazione malavitosa, quando, citando la frase di Tito Livio riferita alla campagna di Annibale in Spagna, disse: “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”.

Il Cardinale Salvatore Pappalardo era nato a Villafranca Sicula, nella diocesi di Agrigento, il 23 settembre 1918.

Dopo gli studi classici, aveva maturato la sua vocazione ed era stato inviato dall’Arcivescovo di Catania nel Seminario maggiore romano. A Roma seguì i corsi di Filosofia e di Teologia della Pontificia Università Lateranense; fu ordinato sacerdote il 12 aprile 1941 e incardinato alla diocesi di Catania.

Entrò nella Pontificia Accademia Ecclesiastica, seguendo contemporaneamente i corsi della facoltà utriusque iuris dell’Università Lateranense, presso la quale si laureò in Teologia e in utroque iure.

Nel 1947 venne chiamato in Segreteria di Stato, dove fu Addetto alla sezione degli affari ecclesiastici straordinari e rimase fino al 1965. Negli stessi anni fu professore di diplomazia ecclesiastica nella Pontificia Accademia Ecclesiastica e di diritto nella Facoltà Lateranense, esercitando contemporaneamente il ministero sacerdotale nelle parrocchie romane di San Giovanni Battista de’ Rossi e di Santa Lucia.

Paolo VI lo nominò Pro-Nunzio apostolico in Indonesia il 7 dicembre 1965, assegnandogli la Chiesa titolare arcivescovile di Mileto; venne consacrato il 16 gennaio 1966. Rimase per quattro anni a Jakarta, visitando e sostenendo l’opera dei missionari operanti nell’arcipelago indonesiano.

Nel 1969 tornò a Roma e venne incaricato della direzione della Pontificia Accademia Ecclesiastica, nella quale riprese l’insegnamento.

Il 17 ottobre 1970 venne nominato Arcivescovo di Palermo. Dedicò speciale attenzione alla pastorale degli emigranti, sia con iniziative intraprese localmente sia con frequenti visite ai lavoratori italiani residenti all’estero, e impresse nuovo impulso alla “Missione di Palermo”, organizzazione sorta dalla base per il servizio e la pastorale fra gli emarginati.

Riformò anche la curia vescovile, con la costituzione di cinque vicariati episcopali, e promosse la fondazione dell’istituto filosofico-teologico di San Giovanni Evangelista per una migliore preparazione teologica del clero e del laicato della Sicilia occidentale.

Arcivescovo emerito di Palermo dal 4 aprile 1996, era stato creato e pubblicato Cardinale da Papa Paolo VI nel Concistoro del 5 marzo 1973 del Titolo di S. Maria Odigitria dei Siciliani, Diaconia elevata pro hac vice a Titolo Presbiterale.

Martedì 12 dicembre, alle ore 16.00, sarà celebrata la Messa Esequiale presieduta dal Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio e già Segretario di Stato, in rappresentanza di Papa Benedetto XVI. L’omelia sarà tenuta dal Cardinale Salvatore De Giorgi. Parteciperanno inoltre il Nunzio Apostolico in Italia, monsignor Paolo Romeo, i Vescovi di Sicilia, i due capitoli Metropolitano e Palatino, e tutti presbiteri presenti.

Subito dopo la Concelebrazione la salma sarà tumulata presso la cappella di S. Cristina, in Cattedrale.

Con la morte del porporato siciliano (essendo ultraottantenne, non era Cardinale elettore) il Collegio cardinalizio risulta ora composto complessivamente da 186 porporati, dei quali 114 sono elettori e 72 non elettori.

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ZENIT Staff

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