Fondata sotto il titolo di “Collegium Cultorum Martyrum” il 2 febbraio 1879 da M. Armellini, A. Hytreck, O. Marucchi ed E. Stevenson, insigni studiosi di antichità sacra, la Pontificia Accademia, in collegamento con la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha lo scopo di promuovere il culto dei Santi Martiri e di incrementare e approfondire l’esatta storia dei Testimoni della Fede e dei monumenti ad essi collegati, fin dai primi secoli del cristianesimo.
Il commendatore Bruno Luti, Procurator dell’Accademia ha spiegato a ZENIT che “fu il Pontefice Pio IX a sollecitare la nascita del Collegium, al fine di studiare le catacombe. Ed è stato Giovanni Paolo II che ha trasformato il Collegium in Accademia”.
La cerimonia di commemorazione ufficiale dei santi protomartiri romani si è svolta per la prima volta nel 1904 e fa riferimento ai primi martiri romani che l’imperatore Nerone fece appendere ai pali e poi bruciare negli orti di sua madre, Agrippina.
La località “orti di Agrippina” corrisponde esattamente all’attuale piazza dei protomartiri romani che si estende fino ai giardini vaticani. Si tratta di uno dei primi luoghi certi del martirio cristiano a Roma.
Il Procurator dell’Accademia ha sottolineato che “la cerimonia con la processione è l’unica che si svolge con il Santissimo Sacramento sulle strade che furono cosparse del sangue dei martiri cristiani 2000 anni fa”.
L’Eucaristia è stata presieduta dall’Arcivescovo Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro, che nel corso dell’omelia ha affermato che il cuore del martirio “è la convinzione che l’amore è più forte dell’odio, la bontà è più forte della cattiveria, il perdono è più forte della vendetta”.
“Per questo motivo la Croce di Gesù è la grande vittoria di Dio, aggredito dall’odio Dio ci aggredisce con l’amore e vince”, ha aggiunto.
Il Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano ha continuato sostenendo che “le vicende di Gesù attraverso la storia sono come un fiume sotterraneo che emerge in ogni Eucaristia”. L’Eucaristia è infatti “il pane dei martiri” e “il crisma che nutre l’eroismo cristiano”.
Monsignor Comastri ha concluso facendo riferimento ad “una nuova stagione di persecuzione al cristianesimo”, che si può confrontare solo riallacciandosi all’Eucaristia: “Sarà Gesù a vincere l’aggressione dell’odio con l’aggressione dell’amore. Ciò è accaduto e accadrà sempre”.