Sabato mattina, ricevendo i giovani in udienza nell’Aula Paolo VI in Vaticano, il Papa ha affermato che è stata “una gioia” accoglierli al termine della Missione e dell’Incontro dei rappresentanti dei gruppi giovanili europei di Adorazione Eucaristica, svoltosi contemporaneamente alla prima.

La Missione “Gesù al Centro”, “titolo quanto mai bello e impegnativo”, come ha riconosciuto il Pontefice, si è svolta in preparazione dell’Anno dell’Eucaristia.

Questo evento è “ormai alle porte”, ha affermato il Papa, aggiungendo che iniziative pastorali come la Missione, “che hanno visto la partecipazione di tanti giovani dall’Italia, dall’Europa e dagli Stati Uniti d’America, ci introducono in questo speciale tempo di grazia per tutta la Chiesa”.

Il Santo Padre ha ricordato come Eucaristia e missione siano inscindibili, perché la prima è “il memoriale dell’offerta redentrice di Gesù al Padre per la salvezza degli uomini”. Attraverso il sacrificio sulla Croce, Gesù “‘fa’ l’Eucaristia, rende cioè grazie al Padre”, e questo mistero chiede a noi di “rendere grazie con Cristo al Padre, non tanto con le parole quanto con la nostra stessa vita unita alla Sua”.

“Non c’è quindi autentica celebrazione ed adorazione dell’Eucaristia che non conduca alla missione”, ha proseguito il Pontefice, che ha poi aggiunto come la missione presupponga un altro “essenziale tratto eucaristico: l’unione dei cuori”.

Giovanni Paolo II ha quindi definito la “bella esperienza pastorale” condivisa da tanti giovani in questi giorni come un’“autentica scuola di comunione e di nuova evangelizzazione”, augurandosi che “la creatività e la generosità dimostrate” diventino “stimolo per l’intera Chiesa di Roma a mantenere vivo il suo spirito missionario”.

In occasione dell’udienza, Giovanni Paolo II ha lasciato ai giovani alcune consegne, prima fra tutte “l’amore per l’Eucaristia”: “non stancatevi mai di celebrarla e di adorarla, insieme con tutta la comunità cristiana, soprattutto alla domenica – ha esortato il Papa –. Sappiate metterla al centro della vostra vita personale e comunitaria, affinché la comunione con Cristo vi aiuti a compiere scelte coraggiose”.

La seconda consegna è “la passione missionaria”. “Non abbiate paura di rendere ragione della speranza che è in voi, un speranza che ha un nome ben preciso: Gesù Cristo!”, ha continuato il Papa.

I giovani, ha aggiunto, devono trasmettere questa speranza ai loro coetanei “andandoli a cercare, offrendo loro vera amicizia e accoglienza, conducendoli a scoprire il grande dono dell’Eucaristia”.

In terzo luogo, “per facilitare l’incontro del mondo giovanile con una vera spiritualità eucaristica”, non bisogna mai stancarsi di formarsi “alla scuola dell’ascolto della Parola di Dio, della preghiera, della celebrazione dei sacramenti”.

“Il primo luogo dell’evangelizzazione è la persona umana – ha sottolineato il Papa –, verso la quale l’Eucaristia ci spinge, chiedendoci capacità di ascolto e di amore”.

“Grazie per ciò che siete e per tutto ciò che realizzate per Cristo e per la Chiesa”, ha detto ai giovani Giovanni Paolo II, assicurando loro il suo ricordo durante la celebrazione della Messa e l’Adorazione Eucaristica, che il Papa ha praticato costantemente fin dalla giovinezza traendone sempre “grandi frutti di bene”, personalmente e per tutti coloro che la Divina Misericordia gli ha assegnato.

Il Papa ha quindi esortato i servizi diocesani per la pastorale giovanile “a studiare nuove proposte per creare vere e proprie scuole di evangelizzazione per il giovani”.

Ricordando l’appuntamento della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, la cui XX edizione si svolgerà nell’agosto del 2005 a Colonia, in Germania, il Pontefice ha poi affermato di auspicare fin da ora che l’incontro sia un’occasione per confrontarsi, sostenersi, approfondire il Mistero che si celebra e si adora e cercare insieme “vie e modi per viverlo concretamente”.

“Gesù sia sempre al centro della vostra esistenza!”, ha concluso il suo discorso il Pontefice.

La Missione “Gesù al Centro”, come ha ricordato “Radio Vaticana”, protattasi per dieci giorni, dal 1° al 10 ottobre, è stata promossa dalla Diocesi di Roma ed ha previsto anche visite nelle scuole e concerti.

L’iniziativa, come ha ricordato all’emittente pontificia Simone Amodei, uno dei promotori della Missione, è nata da un’esperienza dello scorso anno nel quartiere di Centocelle, dove cinque parrocchie hanno provato a fare un’evangelizzazione per le strade riscuotendo un successo che ha fatto pensare di estendere il progetto “su larga scala in centro”.

Gesù, ha sottolineato Amodei, “è fra i giovani: è dentro di loro, basta soltanto che li aiutiamo a farglielo riscoprire!”.