Il Tar del Lazio boccia il Comune di Roma e dà ragione alle famiglie

Sospesa la delibera di Roma Capitale sull’aumento delle rette degli asili nido. “Davide ha battuto Golia”, commenta Gigi De Palo, promotore del ricorso

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Una “vittoria di Davide contro Golia”. Così Gigi De Palo commenta la sentenza di oggi con cui il Tar del Lazio ha sospeso gli aumenti delle rette degli asili nido disposti dal Comune di Roma. Vittoria che affonda le radici nella manifestazione in Campidoglio del 4 ottobre scorso. La celebre statua di Marco Aurelio in tanti anni di storia non aveva mai assistito a uno scenario come quello coordinato da Gigi De Palo, consigliere comunale ed ex assessore alla Famiglia: migliaia di passeggini vuoti a rappresentare il deserto demografico a cui siamo destinati se non si adottano politiche volte a sostenere la famiglia.

L’idea di quella manifestazione – rivela a ZENIT De Palo, appena uscito dal Tar – “è nata prendendo spunto dall’assurdo aumento delle tariffe nido avvenuto durante l’estate e dopo che le iscrizioni all’asilo erano già avvenute”. Di qui l’iniziativa, virale sui social network, #iostoconipasseggini, che “non è un movimento, è un tema, una proposta, una priorità!”. Secondo De Palo “l’Italia fa pochi figli perché farli è diventato difficilissimo, eppure c’è un grande desiderio di famiglia come ci hanno mostrato anche gli ultimi dati Censis. Per questo tanta gente sta dicendo #iostoconipasseggini, scegliendo di mettersi dalla parte dei passeggini, dei più piccoli e indifesi, di chi ha a cuore il futuro del nostro Paese”.

Un movimento che scavalca le vecchie e ormai inadeguate contrapposizioni ideologiche. “Le mamme e i papà che si sono lasciati coinvolgere non si riconoscono in un’appartenenza politica – riflette De Palo -, ma nella consapevolezza che senza politiche familiari adeguate non andiamo da nessuna parte”. La battaglia di queste mamme e di questi papà ha così sortito un risultato apparentemente proibitivo. “Duecentocinquanta famiglie messe insieme attorno a temi concreti e consapevoli hanno vinto contro l’ingiustizia del Comune più grande d’Italia – spiega ancora l’ex assessore -. Le famiglie non possono scioperare, ma insieme hanno trovato la forza per diventare la fionda che ha abbattuto il gigante di un’amministrazione scorretta”.

Ora il sindaco di Roma Ignazio Marino, aggiunge De Palo, “dovrebbe chiedere scusa a tutti quei genitori che hanno pagato le prime due rate dell’asilo nido con quegli aumenti giudicati dal Tar illegittimi”. Ma più che la polemica, a De Palo interessa proseguire in modo propositivo. “Dobbiamo continuare sempre e dovunque a tenere alta l’attenzione su questo tema – afferma -. Siamo stati a Teramo, andremo nelle altre città che ci stanno contattando perché si tratta di una priorità nazionale”.

Che si tratti di una priorità nazionale lo confermano i numeri. “Lo scorso anno, secondo l’Istat, sono venuti al mondo 514.308 bebè (il valore più basso da quando si fanno le rilevazioni), circa 20mila in meno rispetto all’anno precedente e 62mila in meno rispetto al 2008”, osserva De Palo, che aggiunge che questo dato fa “rabbrividire”. Ma cosa si può fare? La risposta del consigliere comunale è lapidaria: “Rompere le scatole dicendo a gran voce #iostoconipasseggini, prima o poi qualcuno capirà che fare famiglia è la startup più vantaggiosa che abbiamo”.

Forse ha iniziato a capirlo Matteo Renzi, che nei giorni scorsi ha annunciato che provvederà a riconoscere alle neo-mamme 80€ al mese per i primi tre anni del figlio. “Un ottimo segnale”, commenta De Palo, che però osserva che “le famiglie non pagano il mutuo a forza di segnali”. Per ora ringrazia il presidente del Consiglio, “che ha in parte ascoltato le nostre richieste”, ma – aggiunge infine – “in attesa di una vera e propria riforma fiscale che metta al centro le famiglie con figli, credo che gli 80€ vadano dati a tutte le famiglie con figli minori e non solo a quelli nati nel 2015”.

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Federico Cenci

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