Verità e falsità nel gioco degli specchi di Satana

Questo è il disegno sociale del Maligno: abolire la distinzione tra verità e falsità

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Non sempre dire la verità si traduce in dei contributi positivi all’interno di un determinato contesto, se l’attore interessato manca di un cuore sintonizzato con l’essenza di quanto è stato proferito. C’è da aggiungere che la prudenza cammina sempre assieme alla verità e ne rappresenta la compagna privilegiata. Lo specchio si sa riflette l’immagine originale, ma non consegna nulla di reale all’ambito che lo circonda. Ciò che riflette non è, mentre ciò che si vive è. La verità detta ha un valore universale se accompagnata dalle opere e da una stile di vita che ad essa si rifanno. Il vangelo di Marco ci mette in allarme, facendoci capire come la stessa nostra fede possa essere falsata, se strumento demoniaco all’interno anche del popolo della stessa Chiesa. Singolare è la scena che si presenta agli occhi dei presenti nella Sinagoga di Cafàrnao, mentre Gesù insegna la Parola del Padre. “…vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare dicendo: “ Sei venuto a rovinarci? Io so chi sei: Il Santo di Dio!” E Gesù gli ordinò severamente “Taci! Esci da lui!”. È Satana che dice la verità sul Cristo, ma lo fa per danneggiare il Signore, non per adorarlo. Satana può e deve parlare solo nel suo regno, se lo fa al di fuori è per riflettere, come uno specchio, la verità, non per testimoniarla e utilizzandola solo per confondere i pensieri umani e ritardare ogni conversione. Il male è sempre all’agguato e cerca di confondere la verità divina con quella degli uomini. Scrive a proposito il teologo Mons. Costantino Di Bruno: “Il mondo è fatto di due verità: una pulita, santa, prudente, amorevole, saggia, accorta, e l’altra sporca, peccaminosa, imprudente, piena di odio, stolta, dannosa. Molti si appellano alla verità. La loro è però una verità diabolica, satanica. È per la rovina dell’uomo, mai per la sua salvezza, redenzione, giustificazione. Questa verità non edifica la comunità, la distrugge. Non crea la speranza, bensì apre le porte ad ogni disperazione. Non dona luce ai cuori, bensì tenebre ancora più fitte”. 

Non serve solo sentire o dire la verità, necessita che essa sia quella pulita che viene dal cielo e non quella sporca che ha origine nell’animo inquinato dalle impurità interiori ed esteriori. San Giacomo vedeva nel cuore pieno di gelosia e spirito di contesa il “disordine e ogni sorta di cattive azione”, che di fatto respingono la sapienza discesa dall’alto. L’uomo che non è da Dio si tramuta in uno straordinario esperto giocoliere, capace di costruire delle regole per poter operare il male senza essere scoperto. La sua intelligenza, come la sua prudenza e la sua sapienza diventano così strumento utile per rappresentare un mondo accattivante e vincente, ma senza basi reali pronti a superare la complessità della vita umana e svendendosi l’anima al diavolo. La verità che affonda le sue radici in queste origini, alla fine è sempre contro l’uomo e la sua natura non può essere che diabolica. Essa è detta per annientare, eliminare, rendere inoffensivo l’avversario. Diverse sono invece la verità, la sapienza, l’intelligenza, la diligenza, la prudenza che vengono dall’alto. Queste sono perennemente a servizio della salvezza. Sono il frutto della carità nel cuore dell’uomo. È importante e vitale essere consapevoli, come Gesù, da dove provenga la verità. Tutti sappiamo che il cuore del diavolo è stracolmo di superbia, invidia, volontà del male a tutti i costi. Perché allora chi si nutre del peccato altrui dovrebbe dire la verità, se non per arrecare danno agli eletti e figli di Dio? È una delle sue armi migliori che sa agire spesso indisturbata e seminare innumerevoli morti dell’anima. Nella Sinagoga Satana svela che Gesù è il Santo di Dio, il Messia del Signore per la rovina del Signore, non per il suo più grande bene. Chiarisce mons. Di Bruno: 

In questo frangente la conoscenza della sua verità avrebbe potuto seriamente compromettere la sua missione evangelizzatrice e di annunzio del regno di Dio secondo verità. Satana aveva inoculato nella mente di tutti un’altra verità sul regno, che in nulla si confaceva con quella di Dio”. Oggi il demonio ha cambiato tattica e noi cristiani spesse volte non facciamo nulla per impedirgli di agire. Che cosa si è inventato? Si comporta all’opposto di Cafàrnao. Per distruggere la luce di Cristo sta vietando che la sua verità venga annunziata. È dal maligno che parte l’idea di un Dio unico per tutti i popoli, senza Cristo, né lo Spirito Santo, né la Chiesa. Un Dio manovrabile e negoziabile in tutti i grandi principi universali ed eterni. Si supera così la distinzione morale sulla terra e i peccatori e santi non presentono alcuna differenza. Si va verso un mondo dove si confondono martiri e carnefici, sfruttati e sfruttatori, uccisi e assassini, violentati e violentatori, stuprati e stupratori, matrimoni fedeli e infedeli, osservanti della Legge e suoi trasgressori. Questo è il disegno sociale di Satana, abolire la distinzione tra verità e falsità, servendosi anche di voci autorevoli che attirino l’interesse, in più campi, della società odierna. Purtroppo all’orizzonte le nubi si addensano. Ancora oggi si ammazza in nome di Dio e Papa Francesco sul volo Colombo – Manila ha detto con forza che questa è una aberrazione, invitando ognuno a non insultare il credo altrui. La salvezza rimane sempre nella verità del vangelo e non certo in quella riflessa dallo specchio della falsa coscienza umana, che appartiene al demonio.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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