La cugina del Papa: "Ci ha sempre chiesto di pregare per lui"

Suor Ana Rosa, religiosa salesiana, racconta l’emozione di poter accompagnare l’illustre parente in un giorno importante come questo

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Alla fine della messa di inizio pontificato di papa Francesco, ZENIT ha incontrato la cugina del pontefice, suor Ana Rosa, della congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, quindi salesiana di don Bosco; la madre di Jorge Mario Bergoglio e il padre di Ana Rosa erano cugini.

La religiosa è missionaria in Thailandia e ha raccontato che “lì erano le due del mattino, quando abbiamo appreso la notizia e io ho pensato: sì? Veramente? È stato molto emozionante”.

“Ha dato un messaggio di speranza molto bello e ha esortato a impegnarsi per i più bisognosi, il servizio della Chiesa. Chi più ha e chi più può, si comprometta di più con chi più ha bisogno di ciò che è più importante”.

Un gesto molto significativo, commenta la suora, è stato il suo invito al leader dei cartoneros. Questi ultimi, spiega, sono coloro che raccolgono per strada i cartoni ed altri derivati dalla carta e li riciclano per guadagnare un po’ di denaro.

Suor Ana Rosa, conoscendo bene il Papa, ha raccontato che “è una persona molto umile e molto austera. Quando siamo con lui, siamo in famiglia. Quando torno a Buenos Aires, lo vado sempre a trovare. Oggi ho avuto occasione di parlare con lui e mi sono seduta di fianco all’altare”, racconta molto emozionata.

“Quando il Papa mi ha visto, mi ha detto: ‘cosa fai qui? Sei venuta!’. Ricorda che quando suo cugino fu creato cardinale, tutta la famiglia andò a Roma dall’Argentina e lei dalla Thailandia. Anche stavolta la famiglia ha voluto accompagnarlo in questo momento così importante per lui: “sono venuti la cognata e 18 tra nipoti e pronipoti”.

La suora racconta anche che Francesco è molto familiare. “Ogni volta che ci incontriamo mi dice: ‘Ana Rosa, prega per me. Fai pregare anche le suore anziane’”. “Se già una volta lo chiedeva, ancor più oggi bisogna pregare per lui”.

Due signore argentine che sono in contatto con suor Ana Rosa, raccontano la casualità di trovarsi qui in un viaggio organizzato da lungo tempo. Nel momento in cui si è saputo che Bergoglio era il nuovo papa, si sono chiamate per condividere la gioia del momento. “Ho pianto dall’emozione – ha detto una di loro – la verità è che non ce lo aspettavamo”. “Quando ho sentito che il nome che aveva scelto era Francesco, mi ha emozionato ancora di più – continua l’amica – anche mio figlio e mio padre si chiamano così! Quel giorno io – prosegue – ho toccato il cielo con un dito”. In questi primi giorni, affermano le due donne, “il Papa ha già impresso una tendenza, lo vediamo molto umile”.

Centinaia di fedeli hanno accompagnato oggi papa Francesco nella messa di inaugurazione del ministero petrino del Vescovo di Roma, nella solennità di San Giuseppe. Si calcola che erano presenti tra le 150mila e le 200mila persone in San Pietro e dintorni. La pioggia ha concesso una tregua e ha lasciato che il sole brillasse durante tutta la celebrazione eucaristica.

Una cerimonia carica di simboli e gesti, accompagnata dall’emozione dei presenti. Il Papa è apparso in piazza verso le 8.50 del mattino a bordo di una jeep bianca scoperta e ha salutato il popolo riunito per l’Eucaristia. Lo ha fatto con un gesto gioioso, alzando il pollice in segno di approvazione e vicinanza in alcune occasioni. Ad un certo punto gli hanno avvicinato un bambino molto piccolo che lui ha baciato con tenerezza, poi, pochi minuti dopo, è sceso dall’automobile per baciare un malato in prima fila, a ridosso di una delle recinzioni.

Oltre ai fedeli presenti in piazza, papa Francesco è stato accompagnato anche dai rappresentanti delle altre religioni e di altre chiese cristiane e dalle delegazioni di 134 paesi. Hanno animato la piazza, bandiere di tutti i paesi e stendardi di vari movimenti, parrocchie e gruppi.

Una coppia di coniugi argentini di Rosario, si è allontanata da San Pietro alla fine dell’Eucaristia con la bandiera del proprio paese sulle spalle. Sono venuti fino a Roma proprio per accompagnare il Papa in questo giorno così speciale. Hanno ammesso di provare un’emozione indescrivibile quando hanno appreso la notizia che il cardinale Bergoglio era stato eletto nuovo pontefice. “È un regalo per tutto il mondo, non solo per gli argentini”, dice lei. “Questi primi giorni del Papa stanno segnando un cammino, lui sta dando segnali di quello che sarà il suo pontificato e siamo convinti che proseguirà su questa strada, anche se gli costerà. Per questo siamo venuti, perché ci fidiamo di lui”, assicura suo marito.

Incontriamo poi, un gruppo di religiose del Verbo Incarnato, una congregazione argentina. Vivono in Italia e sono venute alla messa, perché sono molto contente del Papa e hanno voluto accompagnarlo. Ci raccontano di aver provato una grande gioia dopo aver appreso la notizia, alla quale all’inizio quasi non potevano credere. “Siamo molto contente e pregheremo molto per lui, perché sia il meglio per la Chiesa”, hanno detto.

Mauro, anche lui argentino, aveva il viaggio programmato da molto tempo, poiché sua figlia vive qui e veniva a trovarla. Di papa Francesco dice che “è eccezionale come persona, avrà una grande chiamata e si percepisce che la gente si è avvicinata di più alla Chiesa con questo papa che è così vicino alla gente”. I primi giorni del Papa, continua, “sono stati meravigliosi con una prospettiva di futuro grandiosa per il cattolicesimo”. Questo papa trapela “fraternità, amicizia, e fede, molta fede”. Ammette di aver ricevuto la notizia con molta gioia ma anche con un certo stupore iniziale e di averlo trovato molto gratificante.

Due giovani spagnoli, studenti Erasmus a Roma, confessano l’emozione che hanno provato per aver vissuto questo momento storico. Raccontano di essere stati in piazza San Pietro martedì e mercoledì scorso, aspettando la fumata bianca e di aver vissuto l’evento con molta emozione. Sul Papa dicono che “si vede che è un uomo molto umile” e che lo ha dimostrato con gesti come l’aver mantenuto la croce che usava da cardinale.

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Rocío Lancho García

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