La Chiesa supera le tempeste

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Vangelo

Mc 4,35-41

Lettura

Dopo le parabole, l’evangelista Marco riprende la narrazione dei miracoli, mediante i quali il discepolo è stimolato a interrogarsi sulla vera identità di Gesù. Il primo miracolo, la tempesta sedata, ricorda l’esorcismo con cui Gesù ha iniziato la sua attività pubblica nella sinagoga di Cafarnao. Il mare in burrasca e i venti contrari rappresentano simbolicamente il male e la morte che solo Dio può dominare. Il modo con il quale inizia la narrazione del miracolo rimanda alla storia del profeta Giona che, come Gesù, dormiva durante la tempesta. Ma mentre il primo si fece gettare nel mare per placarlo, il Signore fa cessare la burrasca con la sua sola parola.

Meditazione

Oggi ricordiamo liturgicamente san Giovanni Bosco: quale omaggio a lui più appropriato che quello di attualizzare il brano evangelico che abbiamo ascoltato con uno dei suoi sogni più famosi, quello delle due colonne. In esso Don Bosco vide la nave Chiesa, non soltanto sballottata dalle onde, ma insidiata da tante navi nemiche. Alla guida di questa nave c’era il Papa, che a differenza di Gesù, non dorme, ma vigila e allerta tutti i suoi collaboratori. Egli, però, non ha lo stesso potere di Cristo; per salvare la Chiesa deve ancorarla a due colonne: l’Eucaristia e la Vergine Immacolata, aiuto dei cristiani. Quando tutta la Chiesa, guidata dal Papa, riesce a far questo, ecco ritornare nel mare la bonaccia. I nemici che più si accanivano contro la Chiesa, ai tempi di Don Bosco, erano la Massoneria e i Protestanti. Oggi i nemici della Chiesa sono i vari integralismi religiosi che perseguitano, uccidono e tentano di distruggere anche il ricordo di Comunità cristiane che risalgono addirittura ai tempi apostolici. In Italia, invece, il nemico più subdolo della Chiesa è uno stile di vita che non tiene conto del Vangelo, solo preoccupato del benessere materiale e del denaro. Come vincerlo? Accogliendo le indicazioni che ci vengono dal sogno di Don Bosco: Ancoriamo le nostre vite all’Eucaristia e all’Immacolata. Seguiamo le indicazioni che ci dà il Papa e cerchiamo d’essere più uniti a lui e tra di noi. Ad esempio, se la scuola di calcio dei nostri bambini impedisce loro di partecipare alla messa domenicale… traiamone le conseguenze. Insegniamo, poi, ai nostri figli a iniziare e a terminare la loro giornata con l’Ave Maria; allora, nel nostro piccolo, avremo contribuito a salvare la nave Chiesa.

Preghiera

«Il Signore parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti. Nell’angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare. Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato» (dal Salmo 107).

Agire

Stasera, in comunione spirituale con Don Bosco, dirò un’Ave Maria con tutta la mia famiglia.

Meditazione a cura dei Monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio (Piedivalle di Preci – Perugia), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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