I religiosi sono testimoni di un "nuovo umanesimo"

Il Messaggio della CEI in occasione della 19° Giornata Mondiale della Vita Consacrata

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È la gioia il punto di partenza del messaggio del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana in occasione della 19° Giornata Mondiale della Vita Consacrata, che si terrà il 2 febbraio 2015.

Richiamandosi alla Lettera a tutti i consacrati di papa Francesco, i vescovi italiani ricordano che “dove ci sono i religiosi c’è gioia”, in primo luogo perché “riconoscono su loro stessi, e in tutti i luoghi e i momenti della vita, l’opera di un Dio che ci salva con gioia”.

La presenza di consacrati e consacrate nella Chiesa è dunque un buon motivo per rallegrarsi: “Facciamo festa con loro, ringraziando per una storia ricca di fede e di umanità esemplari e per la passione che mostrano oggi nel seguire Cristo povero, casto, obbediente”.

Nei religiosi i vescovi ripongono fiducia in primo luogo per il contributo che sono in grado di offrire nel “rinnovare lo slancio e la freschezza della nostra vita cristiana, così da elaborare insieme forme nuove di vivere il Vangelo e risposte adeguate alle sfide attuali”.

Che le persone consacrate, come auspica il Papa, sappiano “svegliare il mondo”, è “una grazia che chiediamo per tutti in questo Anno della vita consacrata”, scrivono i vescovi.

“La scelta della castità consacrata, che si sostiene e alimenta solo in Dio, non è una fuga dalle responsabilità della vita familiare, ma testimonia la via di una diversa fedeltà e fecondità, con cui le persone consacrate si legano all’amore assoluto di Dio per ogni uomo affinché nessuno vada perduto”, si legge nel messaggio della CEI.

Anche “i consigli evangelici della povertà e dell’obbedienza – proseguono i vescovi -testimoniano, in un mondo tentato dall’individualismo egoista, che si può vivere conformati in tutto a Cristo, così da ordinare all’intimità con Lui il proprio rapporto con se stessi, con gli altri e con le cose”.

La CEI sottolinea poi “l’esperienza gioiosa della fraternità”, vissuta come “profezia” che “rovescia numerosi criteri e parametri che sembrano insuperabili nel loro dividere l’umanità in fortunati e sfortunati, degni di vivere e condannati a soccombere, integrati ed esclusi”.

In tal modo la vita consacrata mostra come “la verità del potere sia il servizio, la verità del possesso sia la custodia e il dono, la verità del piacere sia la gratuità dell’amore”.

Il “nuovo umanesimo” – che, come sottolineato nel messaggio odierno, sarà il tema del 5° Convegno ecclesiale nazionale della CEI – è un altro dei segni che le persone consacrate tracciano nel mondo, manifestando “il volto di una Chiesa capace di prendersi cura e ridonare dignità a esistenze sfruttate e ammutolite, a relazioni congelate e spezzate, perché la persona sia rimessa al posto d’onore riservatole da Cristo”.

Il Messaggio della CEI prosegue ricordando che l’Anno della vita consacrata “non riguarda soltanto le persone consacrate ma l’intera comunità cristiana”, e il desiderio dei vescovi è che esso “costituisca una propizia occasione di rinnovamento e di verifica per i singoli Istituti così come per le diverse realtà ecclesiali”.

I vescovi rinnovano infine “la profonda stima e gratitudine a tutte le persone  consacrate, sentinelle vigili che tengono accesa la memoria di Cristo nelle notti fredde e oscure del tempo, splendida ricchezza di maternità e di paternità spirituali, che rendono visibile e desiderabile la bellezza di appartenere totalmente a Cristo e alla sua Chiesa”, conclude poi il Messaggio.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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