L’Europa ha il numero più grande di cardinali elettori: 60, sono anche i più anziani, sembrano divisi sulle scelte e la Chiesa europea è quella più in crisi. Non sembra esserci un vero e proprio candidato condiviso, anche se il più forte alla prima votazione, quello cioè che potrebbe raccogliere più voti, è il cardinale Angelo Scola, 71 anni, arcivescovo di Milano, allievo di don Giussani e di Joseph Ratzinger.
Il gruppo degli italiani è quello più numeroso, 28 cardinali elettori. Forse non tutti voteranno Scola, ma aggiungendo il voto dei cardinali dell’Est Europa e di altri simpatizzanti, si pensa che nelle successive votazioni l’arcivescovo di Milano potrebbe raggiungere la soglia dei 40 voti.
L’Africa dispone di 11 cardinali elettori. I giornali ed i bookmaker indicano il cardinale del Ghana, Peter Kodwo Appiah Turkson, 64 anni, presidente del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, anche se il candidato africano che gode dei maggiori consensi è Robert Sarah, 67 anni, presidente di Cor Unum e coordinatore delle attività caritatevoli della Chiesa nel mondo.
Il Nord America, con 14 elettori, ha come miglior candidato Sean Patrick O’Malley, 68 anni, arcivescovo di Boston, frate cappuccino di origini irlandesi. L’Asia dispone di dieci voti e si presume che andranno in prima votazione all’arcivescovo di Manila di origini cinesi, Louis Antonio Gokim Tagle, 56 anni.
L’America Latina, con 11 elettori, sembra essere orientata a convergere su Pedro Scherer, brasiliano arcivescovo di San Paolo, nato da genitori tedeschi, di 64 anni. Infine, l’Oceania ha un solo e unico votante: il cardinale George Pell, 71 anni.
Secondo i bookmakers i candidati più probabili sono il cardinale Angelo Scola dato a 3,75, e l’africano Peter Turkson dato a 4,00. In recupero il cardinale O’Malley che è passato da 26 a 34. Crescono i consensi anche per Luis Antonio Gokim Tagle, il 12% degli scommettitori ha scelto il cardinale filippino, offerto a 21,00.