Compie 30 anni la Bibbia del Fanciullo di Aiuto alla Chiesa che Soffre

Più di 47 milioni di copie in 160 lingue

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LONDRA, martedì, 15 dicembre 2009 (ZENIT.org).- L’organizzazione umanitaria Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) celebra il 30° anniversario della sua Bibbia del Fanciullo (“Dio parla ai suoi figli”). Ne sono stati stampati 47 milioni di copie in 160 lingue, distribuiti in 140 Paesi del mondo.

Maria Zurowski, direttrice del dipartimento dell’Apostolato Familiare di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che supervisiona la produzione della Bibbia del Fanciullo, ha sottolineato l’importanza del libro, informa l’organizzazione nella sua pagina web.

“Nei 30 anni della sua esistenza – ha affermato la Zurowski –, il libro è stato uno strumento per portare il messaggio di Gesù a innumerevoli anime ed è diventato un simbolo di speranza in un futuro migliore per migliaia e migliaia di bambini e adulti di tutto il mondo, nel vero spirito del lavoro missionario della Chiesa, a cui ACS dà il suo apporto specifico”.

Oltre ad essere utilizzata da sacerdoti e professori per la catechesi, si usa anche per aiutare i bambini a imparare a leggere, visto che per alcuni gruppi etnici è l’unico libro stampato nella loro lingua madre.

“In Africa – ha spiegato la Zurowski –, ci sono duemila lingue, parlate da vari popoli del continente. Molti di loro hanno dovuto aspettare a lungo per poter disporre della Bibbia del Fanciullo nella propria lingua nativa, e molti altri ancora l’aspettano”.

E’ il caso del mambwe, una delle nuove lingue in cui il testo è stato pubblicato nel 2009. La tribù mambwe è stata la prima ad accettare la fede cattolica nello Zambia, nel 1891, e la Bibbia del Fanciullo è uno dei primi libri stampati in questa lingua. Gli unici testi disponibili finora erano il Nuovo Testamento e libri di folklore locale e proverbi.

Il libro sarà distribuito gratuitamente ai catecumeni e verranno donate delle copie alle scuole perché possa essere usato nell’insegnamento.

Secondo la Zurowski, il successo della Bibbia del Fanciullo è la sua disponibilità nella lingua del bambino: “La lingua nativa è quella in cui si prega e ci si lamenta”, ha constatato.

Fin dall’inizio, il progetto è stato reso possibile dalle donazioni dei benefattori di modo che la Bibbia del Fanciullo potesse essere distribuita gratuitamente nei Paesi poveri. Nel Regno Unito viene venduta a 3 sterline, e per ogni copia comprata dai benefattori ACS può inviarne tre in questi Paesi.

“E’ un dono dei benefattori di ACS ai bambini del mondo”, ha detto la Zurowski, spiegando che l’iniziativa del testo è del fondatore dell’associazione, padre Werenfried van Straaten.

Nel 1979, padre Van Straaten regalò una prima bozza del testo al Consiglio Episcopale Latinoamericano, che chiese 1,2 milioni di copie in spagnolo.

Seguirono presto le versioni in inglese, francese e portoghese, così come in varie lingue regionali. Il Vescovo Marc Benjamin Ramaroson di Farafangana, in Madagascar, ha descritto quanto sia stata importante la Bibbia del Fanciullo per aiutare i bambini a conoscere la propria fede.

“Quando ho terminato i miei studi di teologia, ho visto pacchi di piccole Bibbie, ‘Dio parla ai suoi figli’, che arrivavano alla Diocesi, a Malagasy”, raccontava.

“E’ stato provvidenziale per me come giovane sacerdote avere tra le mani uno strumento così meraviglioso per iniziare il popolo alla conoscenza della Sacra Scrittura, sia per i bambini che per quelli che non erano più così giovani”.

Il libro, illustrato a colori, ha 99 capitoli che contengono i passi fondamentali della Scrittura dell’Antico e del Nuovo Testamento.

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ZENIT Staff

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