Aiuti alimentari della Caritas Ruanda per gli orfani del genocidio

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 21 febbraio 2006 (ZENIT.org).- Caritas Internationalis ha rivolto un appello per raccogliere 400.000 dollari statunitensi per portare aiuti alimentari d’emergenza al Ruanda, un Paese che rimane economicamente impotente dopo il genocidio del 1994, che ha provocato la morte di circa 800.000 persone.

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Anche se il Ruanda è un Paese prevalentemente montuoso con precipitazioni sufficienti, ha anche pianure a bassa quota nel sud e nell’est che sono terre semiaride. In queste zone anche una minima interruzione delle precipitazioni usuali può scatenare una crisi alimentare.

Le precipitazioni della primavera scorsa si sono interrotte a giugno, mentre da settembre a dicembre le forti piogge che cadono normalmente sono state decisamente intermittenti. Ciò che era stato piantato non ha resistito.

Circa l’85% dei Ruandesi vive con ciò che riesce a produrre con l’agricoltura di sussistenza. In Ruanda il problema è esacerbato dal fatto che il Paese ha una delle maggiori densità di abitanti dell’Africa, il che significa che i suoi nove milioni di abitanti devono tirare avanti potendo contare su una risorsa limitata, le terre coltivabili.

In molti casi, i capofamiglia sono bambini che si prendono cura di altri bambini, o vedove lasciate a se stesse che devono nutrire sé e i propri familiari. Molti orfani vivono in strada.

Le famiglie sono state decimate e spesso negli anni del conflitto hanno perso tutto ciò che avevano. Le donne, che dopo il genocidio costituivano il 70% della popolazione, sono ancora le protagoniste della maggior parte dell’attività economica, visto che molti maschi adulti sono nell’esercito o in carcere in attesa di essere processati per crimini di guerra. Molti uomini si sono anche trasferiti in Congo.

Anche se alcune persone riescono a far fronte alla situazione, i più deboli non ce la fanno. I malati, gli anziani, le vedove e i bambini non trovano un modo per comprare il cibo necessario.

Caritas Ruanda individuerà questi gruppi, più di 160.000 persone, e lavorerà a stretto contatto con i funzionari ruandesi per comprare cibo da fornitori accuratamente selezionati e distribuirlo ai bisognosi.

Caritas Ruanda ha già personale esperto nelle situazioni d’emergenza, che sovrintenderà il lavoro svolto dalla rete a livello diocesano e parrocchiale. Per i tre mesi di durata del progetto, la Caritas nazionale fornirà regolarmente rapporti per assicurare trasparenza finanziaria ed operativa.

Caritas Internationalis è una confederazione di 162 organizzazioni cattoliche di sostegno, sviluppo e servizio sociale presente in 200 Paesi e territori.

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ZENIT Staff

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