Cos’è e cosa fa “Scientology”? Un esperto risponde

Dichiarazioni di padre Manuel Guerra Gómez

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MADRID, lunedì, 4 ottobre 2004 (ZENIT.org).- “Una psicotecnica che è stata trasformata in religione, ma una religione in cui non c’è fede e non si prega”: così Manuel Guerra Gómez – autore del “Diccionario enciclopédico de las sectas” – descrive la “Chiesa di Scientology”, che nel settembre scorso ha inaugurato nella capitale spagnola la sua nuova sede.

Professore emerito di Storia delle Religioni della Facoltà di Teologia della Spagna del Nord (sede di Burgos), Guerra ha dichiarato all’agenzia “Veritas” che nei “templi” di “Scientology” “non si entra per pregare Dio, ma per fare l’auditing, rendersi conto delle tecniche a disposizione e mettere d’accordo i membri per organizzare attività”.

Usando parole della “Chiesa di Scientology” stessa, ha sottolineato che “si tratta di una religione che non richiede fede né credo. Non è una cosa in cui credere, ma qualcosa da fare, per cui è una filosofia religiosa applicata. Attraverso la mente si ha fiducia in se stessi e si diventa ‘superuomini’”.

“Scientology – ha aggiunto – crede che, sviluppando le forze o le potenzialità occulte della mente umana, l’uomo riuscirà a salvare se stesso”.

“Curiosamente, vengono usati termini cristiani svuotati del loro senso” – ha proseguito –, come “chiesa”, “gerarchia ecclesiastica”, “cappellano” o “fedele”.

Secondo Guerra gli adepti di “Scientology” “hanno riti matrimoniali, funebri, di imposizione del nome, riunioni settimanali celebrate la domenica, ecc. In genere vestono il clergyman e nelle cerimonie usano una specie di veste talare un po’ più corta, con una sorta di pettorale. Questo disorienta la gente e fa sì che sembri vicina al Cristianesimo, ma non è così”.

Quando si entra in “Scientology” “si realizza l’‘auditing’, ovvero una sorta di intervista in cui l’‘uditore’ monitorizza l’altro attraverso il dialogo e soprattutto l’apparecchio E-Metro. Dato che tutto viene registrato, può essere usato contro la persona se in un momento di crisi vuole lasciare il gruppo”, ha messo in guardia l’esperto di sette.

“Si riceve poi una serie di corsi sempre più cari. Un Francese, di fronte all’eccessiva pressione economica causata dai debiti, si è suicidato – ha ricordato –. Sua moglie, Nelly Vic, ha accusato nel 1996 Jean J. Mazieer, leader di ‘Scientology’ a Lione, che è stato condannato a 18 mesi di carcere”.

Per Guerra, “Scientology” è una setta perché “la setta è un gruppo autonomo, non cristiano, fanaticamente proselitista, esaltatore dello sforzo personale e che si aspetta un cambiamento fantastico dell’umanità o dell’individuo”.

“Nel caso di ‘Scientology’, questo cambiamento fantastico dell’individuo consiste nel fatto di passare da uomo a superuomo. Il tutto viene poi adornato di un aspetto quasi mistico, perché l’uomo non si compone solo di corpo ed anima, ma di corpo, mente e ‘thetan’, cioè il corpo energetico, eterico o astrale. I loro esercizi consistono nel separare questo presunto ‘corpo energetico o astrale’ da quello fisico”, ha spiegato.

Tra gli elementi che rendono “Scientology” “incompatibile con la fede cattolica”, il fatto che i suoi seguaci credano nella reincarnazione delle anime e che “l’anima si vada purificando mediante lo sforzo personale”. Guerra ha anche spiegato che il dio in cui gli adepti credono “non influisce né sulla vita degli uomini né sulla storia dei popoli”.

Circa le ragioni per le quali il movimento ha un grande potere di attrazione tra gli attori statunitensi, l’esperto afferma che “questi attori sono molto stressati e la ‘Chiesa di Scientology’, attraverso la dianoetica ed altri metodi di potenziamento umano, fa sì che queste persone abbiano fiducia in sé”.

“Ha poi un’efficacia immediata e non comporta alcun compromesso umano morale, perché dato che il dio in cui credono non interviene nella vita né nella storia possono avere il codice morale che desiderano”, ha quindi aggiunto.

Questo “codice morale” ha 21 precetti, tra i quali “sii moderato”, “non uccidere” e “cerca di non fare agli altri ciò che non vuoi che venga fatto a te”.

Si tratta di un credo “utilitarista, pragmatico, il cui motto è che ciò che non è utile per una persona non serve”. “In questo influisce molto il pragmatismo cinese, dato che L. Ronald Hubbart, il fondatore, ha conosciuto il Buddismo quando si trovava in Cina”, ha sottolineato Guerra.

Lo studioso ha anche affermato che la Chiesa di “Scientology” è stata proibita in Germania, in Francia e in Grecia: “In Germania il rifiuto è iniziato con un boicottaggio del film ‘Missione Impossibile’, i cui proventi erano in parte convogliasti nelle casse della ‘Chiesa’”.

Il Governo tedesco, in una nota del 1996, definiva il movimento “‘molto pericoloso e con tendenze totalitarie’. Nel 1993 il Governo degli Stati Uniti ha riconosciuto a ‘Scientology’ gli stessi diritti e la stessa condizione giuridica delle Chiese e delle confessioni tradizionali”.

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ZENIT Staff

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