La parola vergogna, usata dal Santo Padre per commentare l’ennesimo naufragio di fronte a Lampedusa, da sola dice la verità sulla nostra responsabilità per quel fiume di vite umane che ormai quotidianamente attraversa il Mar Mediterraneo verso l’Europa.
Il sentimento di vergogna, che profondamente sentiamo, ci coinvolge e ci fa responsabili di tutti questi morti, ribadisce la Presidente nazionale del CIF Maria Pia Campanile Savatteri.
Non siamo stati capaci come Paese e come Unione Europea di occuparci di quanto sta avvenendo in Africa e in Medio Oriente per contrastare i motivi che portano migliaia di persone a intraprendere un viaggio rischiosissimo- sottolinea ancora la Presidente nazionale del Cif – ma soprattutto abbiamo smarrito il senso di fratellanza che ci accomuna tutti come uomini e donne e ci spinge ad essere pronti e solidali con i più deboli
Non è un caso che Papa Francesco abbia indicato il tema “Fraternità, fondamento e via per la pace” per la prossima giornata mondiale della pace, il 1° gennaio 2014; infatti è solo la fraternità che ci rende pienamente umani e quindi responsabili.
Oggi però è il giorno del dolore e della preghiera. Noi, donne del Cif – continua Savatteri – piangiamo e preghiamo per le vittime di questa strage e per le loro famiglie e condividiamo con le madri e i padri, le mogli e i mariti, le sorelle e i fratelli di quanti hanno perso la vita ieri in mare, il loro grave lutto.