Progressi nei rapporti tra Israele e la Santa Sede

Ultima riunione bilaterale prima della visita del Papa in Terra Santa

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GERUSALEMME, lunedì, 4 maggio 2009 (ZENIT.org).- Le relazioni tra Israele e la Santa Sede hanno sperimentato “progressi significativi, alla vigilia dell’importante visita del Papa a Gerusalemme”, secondo quanto rende noto un comunicato congiunto emesso da Gerusalemme.

Il testo raccoglie le conclusioni dell’assemblea plenaria della Commissione Bilaterale Permanente tra lo Stato di Israele e la Santa Sede, svoltasi presso il Ministero degli Esteri il 30 aprile “allo scopo di far progredire i negoziati in conformità all’articolo 10 §2 dell’Accordo Fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele (30 dicembre 1993)”.

I negoziati cercano di raggiungere un accordo su tutte le questioni pendenti circa proprietà e imposte, perché la Chiesa possa avere la sicurezza giuridica e fiscale che le permetta di svolgere la propria opera.

Quando la Santa Sede ha stabilito relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele, nel 1993, come gesto di buona volontà Giovanni Paolo II ha optato per proporre un Trattato Fondamentale negoziando in seguito tali questioni in modo dettagliato.

La delegazione dello Stato di Israele era guidata da Daniel Ayalon, viceministro degli Esteri, mentre quella vaticana era guidata da monsignor Pietro Parolin, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati presso la Segreteria di Stato.

“La plenaria della Commissione si è svolta in un’atmosfera di grande amicizia e spirito di collaborazione e buona volontà – spiega il comunicato -. La Plenaria ha sottolineato che la Commissione di Lavoro ha raggiunto progressi significativi, alla vigilia dell’importante visita del Papa a Gerusalemme”.

“Si è stabilito che la prossima Plenaria avrà luogo il 10 dicembre 2009 in Vaticano. Nel frattempo, la Commissione di Lavoro si incontrerà a seguito delle richieste di entrambe le delegazioni per accelerare i colloqui e concludere l’Accordo il prima possibile”, aggiunge.

Ciò significa che l’Accordo non potrà essere raggiunto prima della visita del Papa in Terra Santa, dall’8 al 15 maggio, anche se questa ha permesso di creare l’ambiente idoneo per raggiungere questi progressi, in un processo che negli anni precedenti era fermo.

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ZENIT Staff

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