di Alessandra Nucci

ROMA, giovedì, 28 maggio 2009 (ZENIT.org).- Furono le persecuzioni e gli attacchi alla Chiesa e alla verità, nel XIX secolo,  il motore della missione della Beata Elena Guerra, “Apostola dello Spirito Santo”, di cui si è celebrata la festa sabato scorso, 23 maggio. 

In sei delle dieci famose lettere a Leone XIII sullo Spirito Santo, ella prese apertamente posizione contro la massoneria, a cui contrappose anche, in modo quasi “guerresco”, un breve tentativo di formare una specifica “milizia” che chiamò appunto la “Milizia dello Spirito Santo”.

La Chiesa cattolica apostolica romana è tornata oggi a essere un’autorità morale universalmente riconosciuta e rispettata. Ma vi sono ambienti laicisti che non cessano di fomentare il discredito nei suoi confronti, con mezzi moderni ma in continuità proprio con i tempi di Elena Guerra.

Allora infatti, a fine '800, oltre a togliere il potere temporale alla Chiesa, si volle appiccicarle addosso la fama immeritata di oscurantista, manipolando e distorcendo i fatti della storia; oltre a ridurre all’indigenza uno dopo l’altro  la maggior parte dei suoi ordini religiosi, si volle espropriarla anche del suo buon nome.

Quelli di Elena Guerra erano tempi di reale censura e di persecuzione attiva dei cattolici, come si capisce da avvenimenti della sua vita e anche dalla biografia del più grande educatore del secolo del Risorgimento, San Giovanni Bosco (alla cui congregazione Elena Guerra aveva pensato di unire la propria comunità). 

Le calunnie dei nemici della Sposa di Cristo dell’epoca della Beata Elena sono giunte fino a noi, perché i libri di storia e di scuola, è risaputo,  li  scrivono i vincitori: grandi statisti magari ma, nel nostro caso, soprattutto atei, agnostici e anticlericali.

Oggi però abbiamo risorse a cui ricorrere per controbattere alle bugie che si tramandano e "rendere ragione della speranza che è in noi". Un libro di cui si consiglia la lettura è, ad esempio, T. Wood "Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale?".

Cerchiamo in particolare di rileggere la storia della cattolicità assediata di fine ‘800, con occhi nuovi, liberi da pregiudizi, disposti a farci guidare “alla verità tutta intera”(Gv 16,13).

Non dimentichiamoci anche che nell’anno del Giubileo, Papa Giovanni Paolo II volle sorprendere tutti beatificando il Papa del Risorgimento, Sua Santità Pio IX, il Pontefice forse più denigrato della storia;  denigrato ancora oggi da insegnanti e guide turistiche formate sui libri ereditati da allora. 

Guarda caso: è questo il Papa che Elena Guerra vide nel viaggio a Roma che segnò, a suo dire, una cesura nella sua vita spirituale. E’ Pio IX il Papa assediato per il quale ella si offrì, il 23 giugno 1870, come “vittima d’amore e d’espiazione”.

Se, sulle orme della Beata Elena Guerra, volessimo rileggere la storia di quegli anni, la storia della Chiesa del Risorgimento, potrebbe riservarci probabilmente delle belle, grandi e utili sorprese; utili, cioè, anche per capire il tempo che stiamo vivendo. E forse anche per ricucire una memoria unica nazionale, non più spaccata fra nord e sud. 






* * *

Di seguito riportiamo l'ottava lettera di Elena Guerra al Santo Padre Leone XIII (10 maggio 1900)


LA MILIZIA DELLO SPIRITO SANTO

Beatissimo Padre,

            oso accompagnare con questo breve scritto l’umile offerta di un mio piccolissimo libro, che ha per scopo di diffondere maggiormente tra i fedeli quelle preziose parole con le quali la Santità Vostra nell’Enciclica Divinum illud munus spiega chiaramente i benefici che riceviamo dallo Spirito Santo e caldamente raccomanda la devozione.

            Di quelle parole benedette io ho composto e inserito in quel librino, che si intitola “Ricorriamo, o fedeli, allo Spirito Santo” la Novena di Pentecoste, onde coloro che non conoscono la bellissima Enciclica suddetta possono mettersi in cuore le parole del nostro Padre e pastore, che sono veramente pascolo vitale. E così la povera Suor Elena ha potuto farsi in certo modo il portavoce del suo amatissimo e venerato Padre Leone XIII.

            Ora, a Sua maggior consolazione, accennerò come qui a Lucca l’anno scorso per secondare i desideri espressi dalla Santità Vostra nella lodata Enciclica circa l’istruzione dei Fedeli sulle dottrine che riguardano lo Spirito Santo, fu predicata nel maggior tempio della nostra Città la Novena di Pentecoste, con grandissimo concorso di popolo. Però anche nel corrente anno faremo ogni possibile sforzo per avere nuovamente una splendida predicazione della Novena di Pentecoste.

            Il pio e zelante predicatore dell’anno scorso raccomandò caldamente di ravvivare una Società cattolica che fece molto bene nel Medio Evo e che ora molto opportunamente sarebbe da opporsi alla prepotente Massoneria. Questa Società si chiama Milizia dello Spirito Santo. Ma poiché la Massoneria è per nostra disgrazia è una società universale, bisognerebbe che fosse universale anche la Milizia dello Spirito Santo, e ciò si potrebbe ottener quando si facesse promotore il Sommo Pontefice e sorgesse in Roma. Nelle mia piccola Lucca, la suddetta Milizia è solo nei voti di alcune persone che già hanno abbozzati gli Statuti e che invio alla Santità. Vostra, ma ancora non fu istituita. Permissione della Provvidenza, affinché sorga invece in Roma, onde possa avere maggior diffusione.

            Quell’anima buona della quale parlai nell’Udienza particolare che si degnò accordarmi nell’Ottobre del 1897, vuole che io caldamente preghi  il Pastore della Cristianità di richiamare a vita la Milizia dello Spirito Santo e di fare circa la devozione al medesimo divino Paraclito quanto fece sperare allor che scrisse: “Certo non verrà meno ecc…” E qui, Santo padre, in questa pia Casa, incessantemente  si prega lo Spirito Santo che venga presto a rinnovare la faccia della terra e che prolunghi ancor più la vita e accresca vigore a quel Pontefice Santo che ha da concorrere a sì grande opera in quel modo che dal divino Spirito gli verrà suggerita.  

            E ora prostrata al bacio del sacro piede con profonda venerazione e con ferma fiducia di essere esaudita umilmente mi segno della Santità Vostra.

                                                                       Elena Guerra