Irlanda: un Rapporto denuncia gli abusi in istituti gestiti dalla Chiesa

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di Roberta Sciamplicotti

DUBLINO, giovedì, 21 maggio 2009 (ZENIT.org).- E’ stato diffuso questo mercoledì in Irlanda il Rapporto della Commissione di Inchiesta sugli Abusi sui Minori, che in 2.600 pagine denuncia gli abusi subiti da molti bambini ospiti di strutture finanziate dallo Stato e gestite in gran parte dalla Chiesa cattolica.

Il Rapporto si basa sui resoconti delle vittime e di quanti hanno lavorato in più di 250 di queste istituzioni e sostiene che le molestie e gli stupri sono stati “endemici”, soprattutto negli istituti per ragazzi.

“Un clima di paura, creato da punizioni pervasive, eccessive e arbitrarie, permeava la maggior parte delle istituzioni e tutte quelle per maschi. I bambini vivevano nel terrore quotidiano di non sapere da dove sarebbe venuto il prossimo maltrattamento”, sottolinea il testo.

Il Rapporto rivela che gli ispettori del Dipartimento per l’Educazione visitavano raramente gli istituti, ne avvertivano i gestori in anticipo e in genere non parlavano con i bambini ospiti.

“I bambini non venivano ascoltati o creduti”, denuncia. “Al massimo, i colpevoli di abusi venivano spostati, ma non veniva fatto niente per rimediare al male subito dal bambino. Nella peggiore delle ipotesi, il piccolo veniva biasimato e visto come corrotto dall’attività sessuale, e punito duramente”.

La Commissione di Inchiesta sugli Abusi sui Minori è stata istituita il 23 maggio 2000 con tre funzioni principali: “ascoltare le dichiarazioni di abuso da parte di persone che sostengono di aver subito abusi durante l’infanzia nelle istituzioni dal 1940 o prima fino ad oggi”; “condurre un’inchiesta sugli abusi sui minori nelle istituzioni durante quel periodo e, dove verificato che ci furono, determinarne le cause, la natura, le circostanze e la portata”; “preparare e pubblicare rapporti sui risultati dell’inchiesta e sulle sue raccomandazioni per far fronte agli effetti di tali abusi”.

Le istituzioni a cui si fa riferimento sono scuole, scuole professionali, riformatori, orfanotrofi, ospedali, case per bambini e qualsiasi altro luogo in cui chi si prendeva cura dei bambini non era membro della loro famiglia. Vi sono stati ospitati in tutto 30.000 bambini e le ultime hanno chiuso i battenti negli anni Novanta.

Nel Rapporto si parla di “bambini” perché le vittime non dovevano aver compiuto 18 anni all’epoca dei fatti. Il mandato della Commissione riguarda quattro tipi di abusi: fisici, sessuali, di trascuratezza e psicologici.

In seguito alla pubblicazione del Rapporto della Commissione d’Inchiesta, il Cardinale Seán Brady, Arcivescovo di Armagh e Primate d’Irlanda, ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega che il testo “getta luce su un periodo buio del passato” ed è “un passo importante per stabilire la verità, dando giustizia alle vittime e assicurando che questi abusi non tornino a verificarsi”.

Il Rapporto, osserva il porporato, “mostra come ad alcuni dei bambini più vulnerabili della nostra società sia stato fatto un grave torto e si sia causata un’enorme sofferenza”, oltre a “documentare una serie vergognosa di crudeltà”.

“Sono profondamente addolorato e mi vergogno che i bambini abbiano sofferto in questo modo terribile in queste istituzioni”, ha dichiarato il Cardinale Seán Brady, sottolineando che i piccoli “meritavano di meglio, e soprattutto da parte di quanti si prendono cura di loro nel nome di Gesù Cristo”.

“La Chiesa cattolica resta determinata a fare tutto il necessario per rendere la Chiesa un luogo sicuro e gioioso per i bambini”, ha aggiunto.

Dal canto suo, l’Arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, ha confessato che le storie di abuso “in molti casi sono da voltastomaco” e che il coraggio dimostrato dalle vittime nel raccontare ciò che è accaduto loro è “ammirevole”.

A suo avviso, tutte le organizzazioni ecclesiastiche coinvolte nel Rapporto dovrebbero esaminare seriamente “come siano stati degradati i loro ideali a causa degli abusi sistematici”.

“Questo non è un Rapporto da mettere su uno scaffale – ha sottolineato –. E’ un vero grido di esortazione a guardare al modo in cui ci prendiamo cura dei nostri bambini. Se siamo davvero addolorati per quanto è accaduto in passato dobbiamo impegnarci per un futuro realmente diverso”.

Il Rapporto della Commissione propone 21 modi in cui il Governo può riconoscere gli errori del passato, tra cui costruire un memoriale permanente, fornire assistenza psicologica e istruzione alle vittime e migliorare i servizi irlandesi per la difesa dei minori.

Il Governo d’Irlanda ha già finanziato un sistema di compensazione che ha pagato 12.000 vittime di abusi, ma centinaia di persone hanno rifiutato il finanziamento e hanno voluto portare davanti ai giudici i loro aguzzini.

[Con il contributo di Mirko Testa]

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ZENIT Staff

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