La famiglia tra problemi e risorse della comunicazione

di Luca Tanduo

 

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MILANO, mercoledì, 27 maggio 2009 (ZENIT.org).- Il Centro Culturale Cattolico san Benedetto ha organizzato per la settimana della cultura della diocesi di Milano un incontro sul tema “La Famiglia: problemi, risorse, comunicazione” a cui hanno aderito anche il Movimento per la vita Ambrosiano, Milano Polis, MCl di Quinto Romano, Nuove Onde e il Forum delle Associazioni familiari la parrocchia Madonna della divina Provvidenza dove si tiene la conferenza.

Il presidente del CCC San Benedetto, Paolo Tanduo, ha introdotto i relatori Paola Bonzi, fondatrice del CAV Mangiagalli, l’assessore alla famiglia della regione Lombardia, Giulio Boscagli, e il giornalista di Avvenire, Alessandro Zaccuri anche conduttore di SAT2000, invitati a presentare problemi e risorse della famiglia, a parlare di quali sono le difficoltà delle giovani famiglie oggi, di come le istituzioni si rapportano con le famiglie e come le istituzioni rispondono ai problemi delle famiglie e di qual è il rapporto dei media con la famiglia.

Paolo Tanduo ha ricordato che la data della serata coincide anche con quella del Family day organizzato per la difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna.

Paola Bonzi ha raccontato che la coppia è presentata nelle favole con la frase conclusiva “e vissero felici e contenti”, ma questo è un finale da favola nella realtà la coppia è da inventare ogni giorno con fantasia e desiderio.

La coppia nasce da una continua ricerca dell’altra metà tra maschile e femminile ma nella vita quotidiana ci sono difficoltà che sono però anche occasione per crescere se affrontate nel modo corretto.

Paola Bonzi ha citato la storia di Schopenhauer: maschio e femmina sono come due porcospini che cercano di stare vicini per scaldarsi ma quando si avvicinano troppo si pungono a vicenda, devono allora studiare la posizione migliore per stare vicini fino a quando la trovano e riescono a stare bene e questo è un percorso che bisogna compiere.

Bisogna prendere le fatiche di coppia anche con ironia per smussare i momenti in cui l’altro dovrebbe essere controllato, modificato posseduto ecc; ci sono momenti anche in cui ognuno deve bastare a se stesso altrimenti la vita diventa una costrizione.

La coppia si forma per attrazione ma sentimenti e attrazione devono cambiare nel tempo altrimenti poi c’è stanchezza, mancanza di interesse; nella coppia è importante la pazienza, la capacità di soffrire con e per l’altro.

A volte l’egoismo, il non voler il bene dell’altro crea problemi nella coppia, un altro momento che a volte crea difficoltà è l’arrivo del bambino che cambia i rapporti per esempio passando da coppia a famiglia. Per Paola Bonzi i momenti difficili si possono superare, ma essenziale è la comunicazione, bisogna abbassare i muri di difesa e dirsi le cose che non funzionano e che creano sofferenza.

Paola Bonzi ha spiegato che oggi le cause di separazione sono dovute spesso a problemi economici, situazioni nelle quali la donna deve lavorare; nelle coppie in cui due coniugi sono di religione e nazionalità diversa, ci sono problemi soprattutto culturali sul significato di famiglia nelle diverse etnie e provenienze.

Altri problemi nascono per alcune persone che provengono da paesi lontani come quelli del Sud-america che hanno una doppia famiglia una nel paese natale e una nuova in Italia con tutti i problemi psicologici e i rimorsi nei confronti dei figli nel paese d’origine e difficoltà affettive con quelli nati dalla nuova famiglia.

Per Paola Bonzi l’aspetto dominante per risolvere i problemi sono la sincerità e la comunicazione all’interno della coppia. Bisogna abbattere i muri di incomprensione.

L’assessore Boscagli ha illustrato i risultati della legge 23 sulla famiglia della Regione Lombardia attiva ormai da 10 anni che pone come riferimento legislativo la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e che pone la famiglia non come semplice utente ma come perno della legge che infatti si basa sul lavoro con le famiglie e non solo per le famiglie.

Questo ha permesso il moltiplicarsi di nuove associazioni familiari che hanno presentato progetti e proposte finanziate dalla legge 23. Per esempio le RSA (cioè gli ospizi) nella regione Lombardia sono quasi tutte private.

Fiore all’occhiello degli aiuti alla famiglia della regione sono quelli alle famiglie numerose cioè con 3 o più figli aiutati indipendentemente dal reddito ma in base al numero di figli anche se l’assessore Boscagli ha detto che in questo campo la regione ha pochi poteri e dovrebbe essere fatta una riforma fiscale nazionale del fisco a favore delle famiglie che tenga conto del numero di figli.

Altro punto forte della politica della Lombardia è l’assistenza a carico della regione dei malati di SLA e in stato vegetativo. Prossime iniziative della regione saranno la riforma dei consultori familiari e dei SERT. Per quanto riguarda il problema droga ha affermato che non si può risolverlo solo con la distribuzione dei farmaci.

L’assessore Boscagli ha sottolineato anche il problema dell’invecchiamento della società, il cosiddetto inverno demografico che non viene risolto da un maggiore tasso di natalità degli immigrati che anzi dopo un certo periodo assumono il modello italiano e quindi anche il loro tasso di natalità diminuisce come quello degli italiani.

Per risolvere il problema del calo demografico, secondo l’assessore Boscagli, bisognerebbe essere aperti alla vita mettendola come priorità rispetto ad altri obiettivi o comodità.

Anche Paola Bonzi ha affrontato questo problema ponendo attenzione al riportare al centro la ricchezza sociale ed economica per la società prodotta dalla scelta delle mamme di stare a casa nei primi anni di vita del bambino, scelta che favorisce anche i rapporti genitori figli.

Il giornalista Zaccuri ha spiegato che il problema è soprattutto legato alla mentalità femminile che ritarda la maternità a favore di altre esigenze.

Zaccuri ha affrontato il tema dei media e famiglia e ha sottolineato che i mezzi di comunicazione sulla famiglia a volte passano messaggi positivi anche dove non sembra, come per esempio nella serie dei Simpson dove la solidarietà e l’unità familiare e la fedeltà coniugale sono alla base della storia; oppure alcune cose migliorano come, per esempio, quest’anno al grande fratello i concorrenti hanno sottolineato le sofferenze provocate dalla separazione dei genitori o dall’abbandono.

Ma spesso la TV offre modelli che potremmo dire “non tradizionali” non perché vuole imporli ma semplicemente perché fotografa una realtà in cui le persone che guardano i programmi si identificano o si riconoscono: ne sono un esempio alcuni serial tv italiani su famiglie con più separazioni e nuove unioni di separati.

Ma per Zaccuri il problema di come porsi davanti alla TV e i nuovi media, come internet e social forum, è più degli adulti che non degli adolescenti. Alcuni modelli dei media sono più pericolosi per gli adulti che per gli adolescenti perché questi ultimi in questo mondo sono nati ed hanno delle sensibilità che li aiuta a difendersi. Inoltre i ragazzi sono cresciuti in una società che già presenta modelli e famiglie con strutture diverse e che quindi hanno più difese rispetto alle TV perché già le vivono nella realtà.

Un altro problema è che la TV non si guarda più insieme, ognuno ha un televisore nella sua camera e poi con internet e i social forum ognuno naviga da solo. Il problema educativo non sta in quello che trasmettono la tv e i media, che puo’ essere buono o no come lo è sempre stato, ma è la cultura diffusa nella società, non c’è più educazione diffusa. Inoltre, Zaccuri ha sottolineato la mancanza tra genitori di famiglie diverse di un’alleanza educativa.

A volte poi i figli sono migliori dei genitori. Infatti, per il giornalista il p
roblema vero è cosa trasmette la generazione adulta a quelle successive.

La serata si è conclusa con il dono ai relatori da parte del presidente del CCC San Benedetto, Paolo Tanduo, del libro delle attività del centro San Benedetto e del dono da parte del Movimento per la vita Ambrosiano del libro “Chi sono io?” sull’educazione alla sessualità.

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ZENIT Staff

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