India: l'epicentro della persecuzione anticristiana ha un nuovo Vescovo

Zio di una suora stuprata dagli etremisti

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di Inma Álvarez

BHUBANESWAR, mercoledì, 16 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Venerdì 11 febbraio, il Vaticano ha diffuso la nomina, da parte di Papa Benedetto XVI, del Vescovo John Barwa, di 55 anni, come nuovo Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, dopo la rinuncia di monsignor Raphael
Cheenath per motivi di età.

Si tratta di una nomina molto importante, visto che l’Arcidiocesi è stata l’epicentro degli attacchi ai cristiani da parte di estremisti induisti negli ultimi anni, soprattutto tra il luglio e l’agosto 2008 (cfr. ZENIT, 17 settembre 2008). L’allora Arcivescovo, monsignor Cheenath, ha ricevuto gravi minacce di morte.

Ancor più rilevante, tuttavia, è il fatto che il nuovo pastore di Cuttack-Bhubaneshwar è lo zio di suor Meena Barwa, una religiosa che lavorava al Centro Sociale Divyajyoti dell’Arcidiocesi ed è stata brutalmente stuprata da vari estremisti che hanno attaccato e incendiato la struttura (cfr. ZENIT, 29 luglio 2010).

Il caso di suor Meena, portato in tribunale, è diventato il simbolo della richiesta di giustizia alle autorità di fronte alle violenze anticristiane.

Lo stesso monsignor Barwa, in un’intervista concessa ad AsiaNews, agenzia cattolica che ha informato puntualmente su tutti gli avvenimenti nello Stato dell’Orissa, ha affermato che il caso di sua nipote “è la testimonianza della vittoria della Luce sull’oscurità”.

Il presule ha confessato che la testimonianza di suor Meena, che non prova rancore per i suoi aggressori e cerca solo giustizia per i cristiani perseguitati, gli dà il coraggio di lavorare e servire la Chiesa, nonostante il dolore.

In alcune dichiarazioni ad Asianews dopo che la sua elezione era stata resa pubblica, monsignor Barwa ha dichiarato che suor Meena è stata una delle prime persone a congratularsi con lui, dicendogli: “Tutte le mie sofferenze, il mio dolore e la mia umiliazione le offro per te, per la tua missione di Arcivescovo”.

Il nuovo Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar succede a monsignor Raphael Cheenath, un altro pastore che si è distinto negli ultimi anni per la sua instancabile difesa dei cristiani.

“Indegno come sono, è Lui [Cristo] che mi ha manifestato il suo grande amore nel viaggio della mia esistenza”, ha confessato monsignor Barwa. “Dalle mie umili origini tribali, alla chiamata a servire come prete, come provinciale, come Vescovo e ora come Arcivescovo”.

Il presule ha scelto come motto episcopale “Venga il tuo regno”: “il regno di Dio è pace, giustizia e amore, in opposizione all’odio, alla violenza e all’ingiustizia; è l’amore di Cristo che ci spinge a lavorare per la giustizia e la verità”.

La nomina arriva pochi giorni dopo che la Commissione d’inchiesta sulla violenza contro i cristiani, diretta dall’ex giudice B.K. Somasekhara, ha pubblicato un rapporto in cui esonera i gruppi radicali dalla responsabilità per gli atti di violenza anticristiana nello Stato del Karnataka, insinuando anche che i cristiani realizzano conversioni forzate (cfr. ZENIT, 6 febbraio 2011).

Negli ultimi mesi, inoltre, è aumentata la pressione contro i fedeli. Nel settembre scorso, monsignor Cheenath ha denunciato intimidazioni e conversioni forzate all’induismo nel distretto di Kandhamal.

A dicembre, i cristiani dello Stato dell’Orissa hanno avvertito delle minacce da parte dei gruppi radicali di compiere un altro massacro durante le feste natalizie (cfr. ZENIT, 22 dicembre 2011).

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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