di Jesús Colina
CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 17 febbraio 2011 (ZENIT.org).- La visita del Presidente della Federazione Russa Dmitri Medvedev a Benedetto XVI questo giovedì rappresenta un nuovo elemento di conferma della nuova era di collaborazione che si è aperta tra la Russia e la Chiesa cattolica, afferma un esperto.
Per Robert Moynihan, direttore e fondatore del mensile “Inside the Vatican”, questa nuova relazione interessa sia rappresentanti politici che, soprattutto, la Chiesa ortodossa russa, e permette una collaborazione in temi culturali e sociali, come il sostegno al matrimonio e alla famiglia.
“Penso che questo incontro tra il Presidente della Russia e Papa Benedetto sia una conferma altamente visibile di un processo pluriennale di relazioni in continuo miglioramento tra la Russia e il Vaticano”, ha osservato Moynihan in alcune dichiarazioni a ZENIT.
“I due leader non parlano di quesioni teologiche; parlano di valori, di come la Russia e la Chiesa cattolica possono lavorare insieme nel campo culturale e sociale”, ha aggiunto il direttore della rivista specializzata in questioni vaticane.
“Questo incontro a Roma ha luogo proprio dopo la visita di una settimana del metropolita ortodosso russo Hilarion Alfeyev, presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne e membro permanente del Santo Sinodo del Patriarcato di Mosca, negli Stati Uniti, dove ha incontrato protestanti evangelici, il Governo statunitense e leader cattolici a New York, Washington e Dallas”, ha ricordato Moynihan.
“Hilarion ha consegnato lo stesso messaggio ovunque: che la Russia è pronta a collaborare con l’Occidente su questioni culturali e sociali come il sostegno al matrimonio e alla famiglia tradizionale”.
“Inserisco la visita di Medvedev al Papa in questo contesto”, ha indicato Moynihan. “Il messaggio è chiaro: i leader russi stanno prendendo l’iniziativa di tendersi verso l’Occidente con proposte di collaborazione culturale e sociale. Sembra un progetto”.
“Ad ogni modo – ha rilevato l’esperto di relazioni tra Mosca e Roma –, è uno dei fenomeni più interessanti sulla scena politica e culturale globale, e l’incontro del Papa con Medvedev è un segno importante in questo processo”.
Moynihan ha riconosciuto che “ciò che verrà in futuro non è ancora chiaro”, ma ha detto di sospettare che “si tratterà di iniziative sociali e culturali concrete in cui i cristiani occidentali e altre persone di buona volontà creeranno strutture per lavorare con i russi su alcune delle più grande sfide morali della nostra epoca”.
“Penso che unire la forza spirituale e finanziaria di una Russia che sta risorgendo e cerca la sua identità alla forza dei cattolici e degli evangelici dell’Occidente potrebbe avere conseguenze radicali per l’impatto e il successo di quelle che possiamo definire iniziative sui ‘valori tradizionali’ negli anni a venire”.
“I prossimi passi da verificare saranno l’avvio di concreti sforzi comuni e poi un incontro tra il Papa e il Patriarca ortodosso russo, Kirill, forse nell’arco di due anni”.
Moynihan ha tuttavia riconosciuto che “ci sono molte forze che si oppongono a questa alleanza che si sta sviluppando”.
Per questo, ha concluso, “ci saranno probabilmente molte buche e molti ostacoli sulla via verso una collaborazione tra Vaticano e Russia davvero efficace e capace di cambiare la cultura”.
[Traduzione dallo spagnolo e dall’inglese di Roberta Sciamplicotti]