Verso una riscoperta della natura ontologica della persona

Congresso della Federazione Internazionale di Bioetica di ispirazione Personalista

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di Angela Maria Cosentino*

ROMA, lunedì, 28 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Il 22 e 23 febbraio scorsi si è svolto a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, l’VIII Congresso internazionale della Federazione Internazionale di Bioetica di ispirazione Personalista (FIBIP), sul tema “Il pensiero bioetico contemporaneo” .

L’evento, che ha riunito alcuni dei massimi esperti del settore ed ha coinvolto oltre 40 Centri e Istituti, è stato organizzato dall’Istituto di Filosofia dell’Agire scientifico e tecnologico (FAST) dell’Università Campus Bio-medico, in collaborazione con l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

L’iniziativa, caratterizzata dalla modalità congressuale relatore e discussants, ha avuto l’obiettivo di rafforzare e comunicare quanto attiene all’essenza più profonda dell’essere umano, che permane al di là delle sue inevitabili trasformazioni psicofisiche.

Il Card. Elio Sgreccia, presidente FIBIP, già presidente della Pontificia Accademia per la vita, pioniere del personalismo ontologicamente fondato, nell’introdurre i lavori, ha richiamato a riscoprire la natura ontologica della persona, il suo legame corpo-spirito, la sua relazione uomo-donna, urgenza sempre più necessaria di fronte a massicci tentativi culturali e legislativi di oscurarla.

Nella lettura conclusiva della prima giornata di studio, dedicata ad attuali temi bioetici (Politiche della vita, Transumanesimo e Tecnoscienze) il professor Antonio Gioacchino Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha sottolineato come il concetto-chiave della comunicazione bioetica dovrebbe stimolare la riflessione su un’antropologia più ricca e naturale, sulla “dignità” e sul valore della vita umana, richiami dei quali si avverte un crescente bisogno.

La seconda giornata del Congresso è stata dedicata a “Comunicare i contenuti della Bioetica Personalista”. Interventi e comunicazioni interessanti hanno evidenziato nuove incisive modalità di comunicazione di questi contenuti irrinunciabili che contribuiscono, tra l’altro, a chiarire equivoci semantici e furbeschi neologismi devianti al servizio di un nuovo potere contro l’uomo. Tra le comunicazioni presentate, da segnalare l’esperienza di insegnamento del Metodo dell’Ovulazione Billings nella Scuola di Medicina dell’Università Panamericana del Messico e la realtà del gruppo Biomedi@ della facoltà di Bioetica dell’Università Pontificia Regina Apostolorum, che rende disponibile, nel sito dell’Università, una rassegna stampa su temi di attualità bioetica.

Il Congresso ha evidenziato come il personalismo ontologicamente fondato rappresenti, nella società contemporanea, una risposta adeguata ad ispirare non solo il pensiero, ma anche le politiche della vita, chiamate a legiferare sull’intangibile dignità ontologica della persona umana, dignità che nessuno può attribuire o rimuovere ma solo riconoscere e rispettare.

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*Angela Maria Cosentino è bioeticista e autrice dei volumi: Testimoni di speranza. Fertilità e infertilità: dai segni ai significati (Cantagalli, 2008); Verità che scottano. Domande e risposte su questioni attuali di amore e di vita (Prefazione di F. D’Agostino, Effatà, 2009).

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ZENIT Staff

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