di Antonio D’Angiò
ROMA, sabato, 26 maggio 2012 (ZENIT.org).- Da qualche giorno è stato inviato ai soci (ed agli addetti ai lavori) il primo numero della rivista “Statistica & Società”, quadrimestrale per la diffusione della cultura statistica, edito dalla Società Italiana di Statistica (SIS, www.sis-statistica.it), che ha in Maurizio Vichi (presidente SIS) il Direttore Responsabile ed in Giorgio Vittadini il Direttore Scientifico.
La SIS è una società senza fini di lucro, costituita nel 1939 e attualmente inclusa tra gli enti di particolare rilevanza scientifica. I soci ordinari (circa un migliaio) rappresentano il corpo elettivo insieme ai soci aderenti (poco meno di un centinaio, tra Società, Enti, Persone Giuridiche). Dal 2001 sono state inserite anche le figure dei soci corrispondenti (poco meno di duecento che versano un contributo associativo di 53 €) interessati alla statistica ed all’aggiornamento sulle nuove metodologie, e dei soci junior (poco più di un centinaio, per un contributo di 35 €) laureati da non più di tre anni.
Il nuovo formato della pubblicazione, di quarantotto pagine (in questo numero, con diciotto articoli), divide gli argomenti in quattro sezioni e vuole essere uno strumento per portare all’attenzione alcuni temi in modo agile, in maniera tale che i lettori possano poi approfondirli e trattarli direttamente con gli articolisti (per ognuno è presente l’indirizzo e-mail).
Si possono trovare sia interventi con un taglio più scientifico, sia articoli a carattere maggiormente divulgativo. Proviamo a segnalarne alcuni, non certo per essere esaustivi ma per dare una prima sensazione su questo nuovo strumento scientifico che mira a evidenziare, come scrive Vittadini nell’editoriale introduttivo “l’importanza e l’impatto della statistica e dei suoi metodi per conoscere e decidere scelte che riguardano l’intera cittadinanza”.
Nella prima sezione, dal titolo “Lavoro, Economia, Finanza” si trovano tre interventi che approfondiscono il tema del debito pubblico e del rating nonché uno studio sulla mobilità geografica del lavoro in Lombardia.
Nella seconda sezione, intitolata “Demografia, Istruzione, Welfare” gli articoli evidenziano una maggiore rispondenza con i temi quotidiani dei cittadini; come, ad esempio, uno studio sulla bassa percentuale di laureati in Italia ed un approfondimento sul volontariato nel mondo.
In quest’ultimo, curato da Gian Paolo Gualaccini del CNEL, è di interesse l’applicazione dell’indicatore VIVA (Volunteer Investment and Value Audit) che mette in relazione il valore economico del lavoro volontario con le risorse utilizzate per sostenerlo. L’autore così sintetizza il lavoro: “Ebbene l’indicatore VIVA che misura quindi la redditività e il ritorno economico applicato al lavoro volontario è pari a 11,8 € per cui, in media, un euro rimborsato ai volontari corrisponde ad un ritorno economico di circa 12 €”.
Ma l’intervento che in questa sezione attira maggiormente l’attenzione (e la curiosità) è quello di Giancarlo Blangiardo, sulla distribuzione percentuale dei nomi di battesimo (maschi e femmine) nel triennio 2007 – 2009. Si viene così a conoscenza che Francesco (con il 3,21% dei nati) e Giulia (3,31%) sono stati nel 2009 i nomi più frequenti raggiungendo addirittura, a livello geografico, rispettivamente il 6,2% in Calabria ed il 4,1% in Umbria.
Nella terza sezione, “Statistiche Ufficiali”, dal punto di vista scientifico i temi sulla territorialità (indice sulla virtuosità comunale e poi uno studio sul federalismo fiscale) offrono strumenti di comprensione della realtà locale ma, anche in questo caso, la trattazione fatta dalle due studiose Lacquaniti e Paoletti sulla “Qualità dei servizi misurata per l’Inali”, permette al lettore di comprendere immediatamente l’utilizzo della statistica nella vita di tutti i giorni, soprattutto quando si avvicina all’ente pubblico ed alla percezione del servizio offerto.
Infine, nella quarta sezione denominata “Strumenti” (descrizione di metodologie statistiche), la trattazione, curata da Monica Pratesi, di un indicatore di povertà in tre regioni italiane (Lombardia, Toscana, Campania), consente di avere a disposizione un primo adeguato supporto scientifico per approfondire questo tema rilevante.
Infatti, da questo studio si apprende, basandosi sui dati del censimento della popolazione e con l’utilizzo di indicatori statistici, che ad esempio, per quanto riguarda i comuni capoluogo di queste tre regioni, Milano è caratterizzata sia da redditi molto elevati, sia da una incidenza della povertà non trascurabili e che, risultati simili ma meno marcati, si rilevano per Firenze e Napoli.
Un primo numero di “Statistica & Società”, quindi, dove alcuni temi di grande attualità vengono tratteggiati dal punto di vista dello studio statistico perché, come si ricorda nell’editoriale introduttivo, “la sua importanza è spesso misconosciuta, sottovalutata o quanto meno non conosciuta con effetti negativi per tutti”.