Il presidente israeliano Shimon Peres ha inviato un messaggio di auguri al papa neo-eletto Francesco e lo ha invitato a visitare la Terra Santa.
Secondo Peres, papa Francesco “rappresenta la devozione, l’amore di Dio, l’amore per la pace, la modestia e un nuovo continente che si sta risvegliando”. “Dio benedica il nuovo Papa”, ha detto il presidente dello Stato ebraico.
Peres si è congratulato con il nuovo Papa dalla Polonia, dove si trova in visita.
“Oggi più che mai abbiamo bisogno di una guida spirituale e non solo politica”, ha spiegato il premio Nobel per la Pace 1994. “Laddove i leader politici dividono quelli spirituali possono unire attorno ad una visione, a dei valori, attorno ad una fede così da permettere al mondo di vivere in un posto migliore”, ha sottolineato.
“Vorrei cogliere l’occasione per invitare il neo-eletto Papa a visitare la Terra Santa al più presto”, ha proseguito il presidente israeliano. “Sarà un ospite molto benvenuto in Terra Santa, in quanto uomo ispirato che può contribuire allo sforzo di portare la pace in questa regione tormentata. Qui tutti, senza eccezione, senza differenza di religione o nazionalità, accoglieranno il neo-eletto Papa”, ha detto Peres, che ha anche parlato dei rapporti tra il popolo ebraico e la Santa Sede, “mai stati migliori in 2000 anni e spero che crescano nel contenuto e in profondità”.
Peres ha anche reso omaggio a Benedetto XVI. “Ho grande rispetto per il Papa emerito Benedetto, ho trovato in lui un amico molto caro del nostro popolo, un pensatore profondo che ha davvero contribuito molto al riavvicinamento, storico ma non solo, dei rapporti tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico”.
Il presidente dello Stato ebraico ha espresso la sua fiducia nel nuovo Sommo Pontefice. “Sono sicuro che il nuovo Papa, Francesco, continuerà su questa strada. In quanto pastore del nostro tempo, ricorderà a tutti noi che il Signore ama i poveri, e non solo i potenti, che il Signore ci chiama alla pace e non all’odio, che il Signore ci chiama a servirci mutuamente, a costruire un mondo in cui i popoli vivono insieme senza odio”.