Circa 3 mila seminaristi e 300 professori e rettori dei 63 Seminari Maggiori della Polonia hanno partecipato, nei giorni 16 e17 aprile, al Pellegrinaggio Nazionale al Santuario della Madonna di Czestochowa a Jasna Gora. Il pellegrinaggio è stato organizzato dalla Conferenza dei Rettori dei Seminari Maggiori diocesani e religiosi polacchi ed è stato presieduto dal cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero.
Oltre che come iniziativa dell’Anno della Fede, il pellegrinaggio è stato organizzato per celebrare il 450° anniversario della fine del Concilio di Trento (1545-1563), evento storico di cui uno dei frutti è stato proprio l’istituzione dei seminari come luoghi di formazione dei candidati al sacerdozio.
Ad aprire l’evento è stato il cardinale Piacenza che durante la tradizionale preghiera mariana “Appello di Jasna Góra”, nella Cappella della Miracolosa Immagine della Madonna di Czestochowa, ha invitato a “rivolgere un bello sguardo sul volto di Maria, per pulire con il suo amore la nostra anima”.
Prima della benedizione, il porporato ha sottolineato che “noi contempliamo nella Vergine soprattutto una grande libertà, grazie alla quale ha pronunciato quel ‘sì’ all’annuncio dell’Angelo che ha aperto le porte del paradiso”. Pertanto, ha aggiunto, “dobbiamo contemplare Maria come un modello di vera fedeltà a Cristo”.
Durante l’Appello di Jasna Gora è intervenuto anche padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, che ha incentrato il suo discorso sull’inno del Magnificat, quale “scuola della sapienza cristiana”. “Maria – ha detto – nel suo Magnificat è una Maestra nella scuola di saggezza”.
Padre Cantalamessa ha tenuto poi una predica, il giorno successivo, mercoledì 17, nella Cattedrale della Sacra Famiglia, dove i seminaristi pellegrini si sono riuniti per pregare davanti al Santissimo Sacramento.
“Tutti abbiamo bisogno dello Spirito Santo” ha esordito il cappuccino, riferendosi all’opera di San Agostino Città di Dio. “Nel mondo di oggi ci sono due città – ha proseguito – la città di Satana, la città di Babele, costruita sulla stima di sé, sull’amore egoistico, che cerca solo la propria gloria. Ma vi è anche una città di Dio, nata il giorno di Pentecoste, costruita sull’amore e sulla gloria del Signore”.
“Se si sta lavorando per la propria gloria, per il proprio onore, per la carriera, stiamo lavorando per la città di Babele” ha soggiunto il predicatore della Casa Pontificia; “se, invece, lavoriamo per l’amore, per Cristo, stiamo lavorando nella città di Dio”.
Al termine della predica, si è svolta la preghiera davanti al Santissimo Sacramento, guidata dal vescovo Grzegorz Ryś da Cracovia. Dopodichè i seminaristi sono partiti in processione a Jasna Gora, recitando i misteri luminosi del Rosario, guidati dal cardinale Kazimierz Nycz, Metropolita di Varsavia.
Nel celebre Santuario mariano, il cardinale Piacenza ha presieduto una solenne Messa. A concelebrare con il porporato: l’Arcivescovo Celestino Migliore, Nunzio Apostolico in Polonia; il cardinale Nycz; l’Arcivescovo Depo; l’Arcivescovo emerito Stanislaw Nowak; i vescovi Jan Wątroba, Andrzej Jeż, Grzegorz Ryś e alcuni sacerdoti e formatori dei Seminari Maggiori.
Partendo dall’esempio dei discepoli di Emmaus, il cardinale Piacenza ha ricordato ai seminaristi, nella sua omelia, l’importanza dell’identità sacerdotale. “Questa identità – ha detto – è sia istituzionale che carismatica. È istituzionale perché data con l’imposizione delle mani del vescovo all’interno di una ininterrotta successione apostolica, che ha le sue radici nel collegio dei Dodici Apostoli”. Ma è anche carismatica, “perché è il risultato della continua azione dello Spirito Santo”.
“Colui che è chiamato al sacerdozio – ha dunque ribadito il Prefetto della Congregazione per il Clero – deve sapere che lo aspettano i chiodi che trafiggono mani e piedi”. “Il Cristo nudo sulla croce è il modello essenziale del nostro sacerdozio” ha concluso.
In conclusione della celebrazione, ha preso la parola il nunzio apostolico Celestino Migliore che ha incoraggiato i seminaristi a “diventare la speranza della Chiesa”. Ha fatto seguito, l’Arcivescovo di Varsavia , il cardinale Nycz che ha affermato: “Dalla vostra fiducia in Gesù Cristo e nel suo amore dipende la Chiesa in Polonia, e tutta l’opera della nuova evangelizzazione”. L’ultima giornata del pellegrinaggio si è conclusa con l’affidamento alla Madonna di tutti i seminaristi della Polonia alla Madonna di Czestochowa.