In risposta alla lettera ricevuta lo scorso 21 marzo, papa Francesco ha scritto alle Madri di Plaza de Mayo, esprimendo la propria vicinanza a oltre 30 anni da quella che fu una delle pagine più nere della storia argentina.
La missiva, firmata dal sotto-segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, monsignor Antoine Camilleri, è stata indirizzata alla signora Hebe De Bonafini, rappresentante delle madri argentine. Vi si esprime la “gratitudine” del Santo Padre per l’“amabile” messaggio di auguri ricevuto lo scorso mese per l’elezione al Soglio di Pietro, oltre che “per i nobili sentimenti che l’hanno motivato”.
Nella lettera del 21 marzo scorso, la signora de Bonafiini aveva espresso apprezzamento per l’impegno del cardinale Bergoglio nelle periferie degradate di Buenos Aires e aveva chiesto al neoeletto Pontefice di unirsi “a tutti coloro che in questo mondo ingiusto lottano per sradicare la miseria”.
Nella sua risposta, il Papa “chiede a Dio la forza di lottare, dal ministero che ha appena assunto, a favore dell’eliminazione della povertà nel mondo, in modo che cessino le sofferenze di tante persone che si trovano nel bisogno”.
Il Santo Padre esprime stima e apprezzamento per “coloro che sono accanto ai più svantaggiati e che si impegnano ad aiutarli, a comprenderli e ad andare incontro alle loro giuste aspirazioni”, chiedendo poi a Dio di “illuminare i responsabili del bene comune affinché combattano il flagello della miseria con mezzi efficaci, equanimi e solidali”.
Rivolgendosi alla signora De Bonafini, papa Francesco ne condivide il dolore, assieme a quello di “tante madri e famiglie che hanno patito e patiscono la tragica perdita dei propri cari” nel tragico momento della dittatura militare in Argentina, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.
Impartendo la propria benedizione apostolica “come segno di speranza”, il Pontefice ha infine chiesto alle Madri di Plaza de Mayo di pregare per lui.
L’associazione “Madri di Plaza de Mayo” nacque nel 1977 per denunciare la sparizione dei propri figli durante dittatura militare che governò l’Argentina dal 1976 al 1983.
Dal 1977 le madri manifestano tutti i giovedì a Plaza de Mayo, di fronte alla Casa Rosada, sede del governo argentino, per chiedere giustizia per i propri desaparecidos e mantenere viva la memoria di quella tragedia.