Il Rosario ci ha cambiato la vita. Nostra figlia si chiama Maria

Una giovane coppia fa esperienza di preghiera e di missione. Pur nella precarietà si affidano alla Divina Provvidenza, decidono di sposarsi e si aprono alla vita

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Nel corso della Veglia di Pentecoste del 18 maggio 2013, prima dell’incontro di Papa Francesco con i movimenti, le nuove comunità, le associazioni e le aggregazioni laicali in pellegrinaggio alla Tomba dell’Apostolo Pietro ci sono state diverse testimonianze. Riportiamo quella di Francesco Del Prete e Miriam Lanzani del Cammino Neocatecumenale. Francesco e Miriam sono sposati da un anno e mezzo. Molto impegnati nella nuova Evangelizzazione, hanno iniziato con la preghiera continua del rosario, per poi partire in missione in Olanda. Un percorso di conversione in cui hanno sperimentato un affidamento completo alla Divina Misericordia.

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Mi chiamo Francesco, ho 31 anni. Sono sposato con Miriam. Abbiamo una bambina. Sono il secondo di sei figli con un fratellino che è affetto da sindrome down. Mia moglie è la seconda di dieci. Nel 2006 il nostro iniziatore invitò i giovani della comunità di Roma ad un incontro, dopo aver annunciato il Kerigma,e letto il passo di San Paolo, descrisse la situazione nel nord Europa: il dilagare dell’ateismo, il rifiuto delle radici cristiane, il degrado sociale.

Benedetto XVI invitò alcune famiglie della nostra realtà in missione insieme con un sacerdote e un seminarista, per costruire una piccola comunità in una Chiesa dove celebrare, pregare ed evangelizzare. 

Alla richiesta se qualcuno se la sentisse di pregare il Rosario ogni giorno per un anno in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento si offrirono oltre 500 ragazzi. Mai avrei immaginato le grazie numerose che il Signore e la vergine avevano predisposto da questa nostra disponibilità. La mia vita cambiò: ogni giorno trovare una Chiesa interrompendo la preparazione della tesi; più di una volta stando per strada a pregare.

Ma questo mi donò una profonda ed intimità con l’Eucarestia, scoprendo una dolce compagnia. Dopo due anni ci mandarono a conoscere le persone per cui pregavamo. A sorteggio venimmo divisi in gruppi. A noi toccarono le Missio ad Gentes di Amsterdam e Almère in Olanda. Queste famiglie da anni pregavano per le strade.

Si è creata una profonda comunione. Il sacerdote in missione ci sosteneva nell’evangelizzazione. Armati di chitarre, cembali e tamburi, eravamo in città in processione dietro la croce e l’icona della Vergine Maria. In una piazza abbiamo cominciato ad annunciare il Vangelo in un paese scristianizzato dove non puoi disturbare. Le persone erano attratte da tanta allegria.

A me e Miriam il Rosario ha cambiato la vita, ha sciolto il cuore permettendoci di uscire da noi stessi e amare l’altro, regalandoci un fidanzamento cristiano. Ci ha donato di fidarci della provvidenza sposandoci in un periodo di grande precarietà, restando aperti alla vita e avendo così una figlia che abbiamo chiamato Maria. 

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ZENIT Staff

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