Il diavolo morde e cattura gli stolti!

L’adorazione del male passa oggi non solo dalle sette sataniche, ma attraverso una società in preda ad una esaltazione di se stessa

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La società che ci appartiene sta vivendo un tempo difficile e complicato. All’improvviso le grandi menti e le loro teorie, che hanno diretto l’economia fin ai nostri giorni e che si sono intestate il progresso economico e sociale ottenuto, non sanno più trovare la ricetta in grado di dare fiducia alla gente. Perché? Cosa sta succedendo? Quali sono i motivi principali di questo tradimento verso l’uomo, ormai in atto da diversi anni? Da credente e da osservatore attento dei fenomeni economici, politici, civili e morali dei nostri giorni, penso che somigliamo sempre di più agli abitanti del paese dei Gadarèni. Comunità pagana che nel vangelo ci viene presentata da Matteo, come terra al di fuori della Parola e quindi senza fede nel Dio Onnipotente. Qui il diavolo è di casa, perché senza l’argine naturale di Gesù, non vi è forza capace di liberare alcuno dagli effetti prodotti dal principe delle tenebre. Cristo è venuto per svincolare ogni uomo dal suo potere e seduzione, dalla tentazione e da ogni altra forma di asservimento alla sua volontà. Stupenda, a questo proposito, è la frase latina, risalente a sant’Agostino, che il mio confessore, Mons. Costantino Di Bruno, Teologo ed esorcista, ha ricordato in questi giorni all’assemblea dei fedeli, in una lettera alla Parrocchia:

“Venit Christus, et alligavit diabolum, alligatus est tanquam innexus canis catenis. Stultus est homo, quem canis in catena positus mordet. Ille latrare potest, sollicitare potest, mordere non potest, nisi volentem: non enim extorquet a nobis consensum, sed petit”. (È venuto Cristo ed ha legato il diavolo. È legato in tutto simile ad un cane collegato ad una catena.È stolto quell’uomo che si fa mordere da un cane posto in catene. Quel cane può latrare, può schiamazzare, può gridare, invitare, tentare, ma non può mordere, se non chi vuole lasciarsi mordere. Quel cane non ci estorce il consenso per poterci mordere, ce lo chiede solamente). Noi quindi dovremmo reagire dinnanzi alle tentazioni della società odierna con più determinazione e saggezza, rispetto al popolo dei Gadarèni, perché abbiamo conosciuto Cristo. Ma non è così! Satana ha più volte preso il possesso del mondo e ha reso l’uomo, con un’economia di mercato, strumento, mezzo, macchina infaticabile asservita al guadagno dei pochi, che hanno in mano la reale finanza che ci governa. Nonostante il diavolo sia ben legato e messo solo in condizione di latrare e di far rumore, l’uomo è persino capace di avvicinarsi a lui a tal punto da essere continuamente avvinghiato e morso a sangue. L’adorazione del male passa oggi non solo dalle sette sataniche, ormai alla moda, ma attraverso l’egoismo, il materialismo, il relativismo, l’edonismo colorato e camuffato di una società in preda ad una esaltazione di se stessa, fino al punto da sostituirsi al cielo e quindi a Dio. Si prega per tradizione; si invoca spesso il Signore perché magari non c’è più altro da fare, ma senza metterci l’anima e la mente fino a sentire il profumo del Figlio dell’uomo. I cristiani sanno,  Papa Francesco lo ricorda con forza in ogni suo intervento, che chi è in Cristo non può essere catturato dal diavolo, né guidato dallo stesso nell’applicazione dei suoi talenti in campo culturale, economico, politico, religioso, sociale. Perché in mille circostanze allora succede il contrario? Semplice! L’essere umano non ha più l’autorevolezza del ruolo che porta equilibrio nel mondo.

Per Gesù invece la dignità dell’uomo viene prima di ogni formula economica e ogni individuo viene posto a signore dell’economia e non schiavo di essa. Cristo ci dimostra che per un uomo è pronto a sacrificare anche due mila porci: …e i demoni lo scongiuravano dicendo: “Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci”. Egli disse loro: “Andate!”. Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. Gesù non esita a salvare delle vite umane, rispetto al valore economico, pur importante, di un branco di maiali. Ed oggi si fa la stessa cosa? Si pensa all’uomo? Si sacrifica il capitale per dare rispettabilità ai lavoratori? Guardiamoci intorno e non faremo certo fatica a scoprire che l’uomo si avvicina purtroppo sempre di più al demonio legato da Cristo per salvare l’umanità, ritardando la redenzione del mondo nell’equità e nella giustizia che libera. Satana così cresce anche in alcune pubblicità televisive; nelle false promesse di riscatto sociale; nella droga che impera nel cuore dei giovani abbandonati; nelle guerre in continuo aumento; nelle stragi; negli omicidi tra le mura domestiche;  nella corruzione ovunque circoli denaro fuori ogni misura; nella scelta della domenica di preferire addirittura il mercatino di zona, all’eucarestia. Così Cristo è messo nelle condizioni di andarsene, perché scacciato dal territorio e tolto dal nostro cuore. E satana, nonostante sia stato neutralizzato, continua a mordere e a catturare gli stolti, sempre in più in aumento, visto la grave crisi che attanaglia il mondo, mettendo a rischio la serenità sociale di intere generazioni.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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