Lettura

Dio incontra Abramo e gli promette la paternità. Il Signore affida a Paolo la missione della Parola di Dio. Gesù parla a Maria: l’ascolto della Parola è basilare perché da essa scaturisce ogni attività. In questo senso è «la parte migliore». 

Meditazione

Dio visita il suo popolo. Questo è vero da sempre. Nell’incarnazione Gesù viene addirittura ad abitare col popolo, divenendo uno di noi. Visita anche una famiglia, per visitare tutte le famiglie e rivela con la sua parola il dono e la forza dell’amore. Parlando a Maria e Marta parla ad ogni uomo e ad ogni donna. Se Gesù è colui che parla, il cristiano è colui che ascolta. Chi parla ha da dire, da proporre, da insegnare, da educare, da donare. Chi parla ha una ricchezza da comunicare. Chi ascolta ricerca qualcosa, vuole conoscere, imparare, vuole andare oltre la sua persona, incontrare la novità, la verità, la gioia. Quando chi parla è Gesù, la Parola incarnata, che dice parole di vita eterna, l’uomo che ascolta incontra Dio e supera se stesso, va oltre i limiti e intravede una salvezza. Va oltre le cose che passano e si imbatte nella vita piena che è Dio. La Parola di Dio è Dio stesso e Dio rimane per sempre. È fondamentale la carità di Marta che accoglie il Maestro col servizio, ma ancora più essenziale è l’ascolto di Maria che accoglie la Parola, ne sente il fascino, lascia che la contagi, ne avverte la dolcezza e insieme lo stimolo profondo, si lascia trasformare, vuole custodirla nel suo intimo, vuole modellarsi nel suo stile e tradurla in vita nuova. La Parola accolta nel silenzio provoca una nuova creazione, una vita nuova che apre a tutti i gesti di carità, a tutte le scelte di vita, a tutte le forme di apostolato. Di questa parola Gesù è il seminatore, il nostro cuore è il «terreno buono». Così si impara ad amare e per sempre. È santa, Maria, ed è santa, Marta perché incontrano Gesù che è il Santo. Ma è dalla Parola ascoltata, meditata, custodita, messa in pratica che ha origine la santità, perché questa è la contemplazione della Parola, quando al Signore che parla corrisponde il sì dell’uomo che ascolta. Non c’è contrasto tra vita attiva e vita contemplativa. Ma prima delle “cose nostre” viene la Parola di Dio. Di questa si ha bisogno per dare significato all’esistenza. Chi si agita per le cose da fare rischia di perdere l’essenziale. Nell’ascolto mettiamo al centro il Signore che guida la nostra esistenza. 

Preghiera

Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta. Donami di trovare il tempo per sospendere le cose da fare e mettermi in ascolto della tua Parola nella quale credo fermamente e che sola può educare il mio cuore e formare la mia anima. 

Agire

Desidero che il mio agire, ogni mia attività, anche professionale, sia ispirato dalla Parola di Gesù. Ma voglio anche fermarmi ad ascoltare il suo Vangelo.

Meditazione del giorno tratta dal mensile "Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it