Annunciatori del Regno

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio / XIV domenica del T.O.

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Lettura

Alla chiamata corrisponde il mandato. Il Signore manda ad annunciare che il Regno è vicino. Questa è la consolazione che Dio dona all’uomo, «come una madre consola un figlio». Gesù ama farsi precedere dagli Apostoli per far giungere la sua gioia in ogni luogo. Gli inviati sono chiamati a rassomigliarsi al Maestro per essere più facilmente riconoscibili. La loro santità è il segno della presenza del Signore che li manda come operai nella messe. 

Meditazione

Lo sguardo di Gesù si allarga al mondo intero. Aumentano i discepoli e aumenteranno sempre di più nel tempo e nello spazio, per l’annuncio del Regno, che in Gesù è già venuto, ma occorre farlo conoscere e diffonderlo. Vengono inviati a preparare i cuori degli uomini e delle donne ad accogliere Gesù e la sua pace. San Gregorio Magno lo spiega così: la prima predicazione deve essere l’amore vicendevole. L’amore dei discepoli diventa la forza per affrontare ogni difficoltà. Fa quasi paura l’invio dei discepoli come «agnelli in mezzo ai lupi». I discepoli sanno che davanti a loro, come a Gesù, si apre anche la via del martirio. Gesù guarda l’ampiezza del campo di lavoro, il mondo intero è davanti a lui. Ama tutti gli uomini e nessuno deve essere privato dall’annuncio di Pace. Invita i suoi alla preghiera rivolta al Padre perché mandi operai nella messe. Li rende suoi collaboratori, fa comprendere che le vocazioni sono dono di Dio e noi possiamo apprezzare questo dono chiedendolo incessantemente perché ci siano portatori di pace. Sì, la pace va annunziata e Cristo è la nostra pace per ogni uomo, famiglia e città. Possono essere anche non accolti i discepoli, perché il Vangelo è una proposta rispettosa della libertà. Ma a tutti va detto: «È vicino a voi il Regno di Dio». I discepoli che ritornano dalla missione raccontano i prodigi che hanno potuto operare, hanno visto l’affermarsi del bene sul male, l’accoglienza della pace. Tutto questo non è merito dei discepoli ma della presenza di Gesù nei loro cuori. Ma allora di quale gioia devono godere gli annunziatori del Vangelo? È Gesù stesso a dirlo. Devono godere del loro incontro personale con Dio, devono rallegrarsi perché i loro nomi sono scritti in cielo, cioè nel cuore di Dio, la loro vita è al sicuro nelle mani del Padre. 

Preghiera

Signore Gesù, sei tu che ci inviti a pregare e noi lo facciamo volentieri per essere in sintonia con te nel chiedere quello che tu ci suggerisci. Mandi il Padre operai nella messe abbondante. Ci siano tanti operai ad annunciare il tuo Vangelo che dona la vera speranza e la vera gioia agli uomini sempre in attesa. 

Agire

Nel viaggio della vita voglio sentirmi come uno che viene mandato da qualcuno a compiere il bene secondo il Vangelo. Qualcuno che mi copre le spalle con il suo sguardo e la sua parola per sentirmi sicuro e generoso a vantaggio di coloro che incontro.

Meditazione del giorno tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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