Studieranno a Mestre, presso Iusve, gli operatori della comunità di San Patrignano. E gli studenti che frequentano l’Università salesiana mestrina potranno svolgere un periodo di tirocinio presso la più grande comunità di recupero per tossicodipendenti d’Europa.Lo prevede il protocollo d’intesa sottoscritto oggi tra Iusve, l’Istituto universitario salesiano Venezia, e San Patrignano, la comunità riminese che accoglie persone che lottano contro le dipendenze o l’emarginazione. All’atto della firma era presente, tra gli altri, Letizia Moratti, già ministro dell’Istruzione e sindaco di Milano.
L’intesa, sottoscritta anche dalla Federazione Cnos-Fap (il centro salesiano che si occupa di formazione e aggiornamento professionale), prevede che Iusve diventi il punto di riferimento per la formazione di nuovi operatori, per lo sviluppo professionale e la riqualificazione del personale educativo, tecnico e dirigenziale impiegato a San Patrignano. Dal canto suo Iusve potrà inviare propri tirocinanti del corso di laurea in Psicologia, in Scienze dell’Educazione, del Master universitario in Criminologia presso la comunità romagnola.
Iusve si impegna anche a promuovere, insieme alla Comunità, eventi di carattere sia scientifico che divulgativo che abbiano come obiettivo la nuova cultura del welfare e la sensibilizzazione su tematiche di interesse comune. Il Cnos, inoltre, metterà a disposizione la propria esperienza per sviluppare l’offerta di formazione professionale a favore degli ospiti della comunità; Iusve fornirà in questo contesto un servizio di monitoraggio e supporto scientifico. Un altro tema d’intesa riguarda l’ambito della formazione post-secondaria, con la creazione presso S. Patrignano di un percorso di specializzazione professionale accreditato, un “polo formativo” pilota per i servizi alla persona, al quale l’università salesiana offrirà il proprio supporto.
«Siamo felici di collaborare con una realtà come quella di San Patrignano, che rappresenta una delle più significative esperienze in Italia e in Europa nel campo dell’azione educativa e sociale per le tossicodipendenze», afferma il preside di Iusve, prof. Arduino Salatin. «Sicuramente costituirà per noi un confronto stimolante e proficuo, vista anche la disponibilità manifestata a partecipare a percorsi di ricerca-azione e di formazione degli operatori, dove potremo sicuramente offrire le nostre migliori competenze scientifiche e culturali. L’estensione dell’intesa anche al Cnos-Fap consolida inoltre la collaborazione già avviata da Iusve con i centri di formazione professionale e le scuole salesiane in Italia, soprattutto nel campo dell’innovazione delle metodologie formative e della formazione dei formatori».
«Si tratta per noi di una collaborazione fondamentale che ci permette di fare un ulteriore passo avanti – spiega Antonio Tinelli, coordinatore del comitato sociale alla guida di San Patrignano – Iusve infatti ci permetterà di formare sia dei nuovi educatori, che i ragazzi in percorso offrendo loro uno strumento in più per quando si reinseriranno nella società. Oltre a questo potremo mettere la nostra esperienza al servizio dei tirocinanti universitari, un’occasione in più per la nostra Comunità per aprirsi all’esterno».