I vescovi d'Europa a Trieste per parlare della carità nella Chiesa

L’incontro, dal 4 al 6 novembre, approfondirà  gli aspetti essenziali, teologici e giuridici, del motu proprio di Benedetto XVI “Intima Ecclesiae natura”

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Per tre giorni, dal 4 al 6 novembre, una cinquantina di vescovi e responsabili per gli interventi caritativi delle Conferenze Episcopali in Europa, convocati dalla Commissione CCEE Caritas in Veritate e dal Pontificio Consiglio “Cor Unum” giungeranno a Trieste su invito del arcivescovo locale, mons. Giampaolo Crepaldi, Presidente della suddetta commissione CCEE, per riflettere sull’attività caritatevole della Chiesa e il ruolo del vescovo, alla luce del del Motu proprio di Benedetto XVI (11.11.2012) “Intimae Ecclesiae Natura”.

“Non è possibile infatti comprendere la carità cristiana senza tener conto del suo intimo legame con la fede in Cristo e il dover di testimonianza che ne scaturisce” affermano i presuli in un comunicato. Come per molte organizzazioni di beneficienza, l’attività caritatevole della Chiesa trova generalmente e unanimemente consenso nell’opinione pubblica. Ma la Chiesa – si legge nella nota – “non è una semplice ONG”. “La cura di quanti sono nel bisogno non è mera filantropia, o proselitismo, né tantomeno il frutto di una strategia di comunicazione o di marketing: nasce innanzitutto dalla fede”.

Per questo l’esigenza di convocare a Trieste l’incontro dei vescovi e dei responsabili per gli interventi caritativi delle Conferenze Episcopali in Europa.

“La carità della Chiesa è espressione, necessità e risposta alla fede in Cristo, e non un settore separato della vita della comunità ecclesiale affidata ad esperti”, afferma mons. Duarte da Cunha, Segretario generale del CCEE, e prosegue “la carità che nasce dalla fede  fa l’uomo partecipare di quell’amore viscerale con il quale Dio ama ogni uomo. Dio ci interpella attraverso il povero, il dimenticato, il bambino, l’anziano o la famiglia in necessità. Questo incontro vuole evidenziare come il vescovo in quanto maestro nella fede è anche chiamato ad essere maestro nella carità. La sfida insomma è quella di risvegliare nel cuore dell’uomo toccato dalla carità ecclesiale quelli interrogativi sul perché di questa attenzione, che sono anche alla base dell’evangelizzazione intesa come testimonianza della fede e della carità, come spesso ricorda Papa Francesco”.

A Trieste, le relazioni di fondo saranno affidate al cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio ‘Cor Unum’, al cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Vice-Presidente CCEE e a mons. Giampietro Dal Toso, Segretario del Pontificio Consiglio ‘Cor Unum’. L’incontro prevede inoltre interventi del prof. Helmuth Free, docente presso l’Università di Monaco di Baviera, su Gli obblighi del servizio ecclesiale alla carità, e al prof. Heinrich Pompey, docente presso l’Università di Olomuc (Repubblica Ceca), su La teologia della carità nel motu proprio Intima Ecclesiae natura. Ad arricchire i lavori saranno le testimonianze del direttore della Caritas di Trieste, don Roberto Pasetti, e della Sig.a albanese, Miranda Mulgeci Kola. Le conclusioni dell’incontro saranno affidate a mons. Giampacolo Crepaldi.

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ZENIT Staff

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