Ucraina: "Nessuna idea politica vale lo spargimento di sangue"

Dalla Chiesa greco-cattolica e quella ortodossa un accorato appello a riportare la pace nel paese e fermare il fratricidio, in vista soprattutto delle elezioni del prossimo 25 maggio

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“Nessuna idea politica vale lo spargimento di sangue”. Questo l’accorato appello del metropolita Onofrio, locum tenens della Chiesa ortodossa di Kiev, legata al patriarcato di Mosca, per la drammatica situazione in Ucraina. Negli scontritra esercito ed indipendentisti, avvenuti il 2 maggio scorso ad Odessa, circa 40 persone hanno perso la vita.

“Lanciamo ancora un volta un appello ai nostri amati compatrioti: fermatevi! Mettete fine alle aggressioni e non usate le armi contro i vostri fratelli”, grida il metropolita Onofrio. E aggiunge: “Una società non può essere costruita sulla violenza e l’aggressione, ma sulla comprensione reciproca raggiunta non con le armi, ma con i negoziati”. Perché “ogni violenza genera sempre altra violenza” e “ogni omicidio coinvolge nuove vittime”.

Il metropolita però incoraggia alla speranza e dice: “Questo circolo infernale può essere fermato”. Esorta dunque il clero locale affinché “compia ogni sforzo per porre fine all’escalation del conflitto” e non dimentichi che “la missione della Chiesa è quella di portare la Buona Novella all’umanità”. In questo processo di pace, sono coinvolti anche tutti “i fedeli ortodossi ucraini”, chiamati a pregare il Signore “perché preservi il Paese dal fratricidio”.

Sulla stessa linea – riferisce la Radio Vaticana – si pone anche la Chiesa greco-cattolica ucraina (Ugcc), che, guardando alle elezioni presidenziali del prossimo 25 maggio, ribadisce la necessità che istituzioni e società restino unite. In particolare, l’Ugcc invita i candidati e i partiti in lizza ad “agire in modo onesto, trasparente e responsabile, ed a presentare un programma veritiero di riforma della nazione”.

Alla commissione elettorale viene chiesto di svolgere il proprio ruolo in modo “responsabile ed onesto, per non essere complice di frode o manipolazione della volontà dei cittadini. “Nessuno – concludono gli esponenti della chiesa greco-cattolica – né in Ucraina, né a livello globale, dovrebbe dubitare del rispetto dei principi democratici alle prossime elezioni”. 

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ZENIT Staff

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