Centrafrica: ancora violenze. Crescono i timori e per il viaggio del Papa

Altri due morti nelle ultime ore in attacchi di gruppi musulmani contro i quartieri cristiani. Donne e bambini in fuga; incerte le elezioni di dicembre

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Nonostante l’appello di pace per la Repubblica Centrafricana, espresso dal Papa durante l’Angelus di ieri, continua a salire la tensione nella capitale Bangui, dove, tra sabato e oggi, due persone sono rimasti uccisi negli scontri tra musulmani e cristiani che si aggiungono ai quattro di giovedì.
 
Molte altre persone sono rimaste ferite; alcune case sono state incendiate e sono state segnalate numerose sparatorie nei quartieri della città assediati da formazioni di matrice jihadista. Donne e bambini – riferisce la stampa internazionale – sono state costrette alla fuga.
 
A dicembre nella Repubblica Centrafricana sarebbero previste le elezioni politiche e presidenziali. Ma le violenze fanno sembrare tutto più incerto. Come incerta appare ora la tappa del Pontefice nel paese per motivi di sicurezza, anche se lo stesso Francesco nell’Angelus ha annunciato: “Domenica 29 novembre ho in animo di aprire la Porta Santa della cattedrale di Bangui, durante il Viaggio apostolico che spero di poter realizzare in quella Nazione.”
 
I timori non riguardano solo la sicurezza del Santo Padre e delle persone che lo accompagnano, inclusi i numerosi giornalisti di tutto il mondo. La questione più delicata e che consiglia un’analisi attenta di ogni circostanza fino al 29 (data in cui il Papa concluderà la seconda tappa del Pellegrinaggio in Uganda) riguarda invece la reazione che si potrebbe registrare tra i gruppi islamisti più estremisti e che non sono sotto il controllo dei leader musulmani moderati. 
 
In particolare – osserva il sito Il Sismografo – si teme per alcuni momenti in cui è prevista una più larga affluenza di di fedeli: la Messa con il clero e nella Cattedrale di Bangui, la veglia di preghiera dei giovani, la Visita alla Moschea centrale di Koudoukou, a Bangui, e la Messa nello Stadio del Complesso sportivo Barthélémy Boganda.
 
Giorni fa, va ricordato, in occasione di un sopralluogo delle autorità religiose locali con gli organizzatori vaticani del viaggio, ci sono state tensioni a seguito di alcune provocazioni verbali da parte di un piccolo gruppo di giovani musulmani.
 

 
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ZENIT Staff

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