Che strano! Ma è proprio vero che uno sbaglio, un inciampo, un palo tra le ruote…spesso si rivela provvidenziale. E’ proprio vera e saggia l’espressione: sbagliando si impara.
Perfino un raglio d’asino nel bel mezzo d’una sinfonia di Behetoven può addirittura salvare dei rapporti incrinati. Due suonatori che solitamente si guardavano in cagnesco, hanno risolto i loro rapporti grazie all’intromissione d’un asino.
Una sonora ragliata in una breve pausa del concerto, ha provocato fra Toni e Bepi una risata liberatoria che fece loro dimenticare tutti i torti, veri o presunti.
E che dire della bellissima stella, luminosa e artistica, che Ponzio ha messo alta proprio all’angolo del parco giochi? Nulla di più indovinato per festeggiare e ricordare il Natale ai passanti. L’amico si aspettava ovviamente dei complimenti.
Ma, poveraccio, solo critiche e minaccia di rimozione dello “sgorbio”: Come? Una stella di Natale innalzata all’apice del capitello del grande crocifisso. Una svista, uno sgorbio, un controsenso!?
Una stella di Natale, issata sulla croce che parla di calvario, di venerdì santo e della Pasqua. Chi più ne aveva, più gliene diceva, povero Ponzio.
Mentre in disparte lo consolavo ha capito che poteva dire a tutti: sbagliando ho indovinato. E’ stato uno sgorbio geniale. Proprio morendo Gesù ci ha dato la vita. Proprio dal crocifisso è nata l’umanità; proprio sul calvario, mentre moriva, Gesù ci ha dato la “Mamma” che “addolorata” ci ha partorito.
Ciao da p. Andrea
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