Perché il Signore perde tempo?

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 8,5-17

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Lettura

Il brano del Vangelo di oggi è piuttosto complesso. Si tratta della narrazione di due miracoli, quello dell’emorroissa e quello della figlia di Giàiro, intrecciati tra loro. L’emorroissa guarita, infatti, per la sua fede sembra fare da chiave, da supporto per comprendere la storia più importante della risurrezione della ragazzina dodicenne, storia che si può svolgere e può essere compresa solo nella fede.

Meditazione

Giàiro è uno dei capi della sinagoga. È verosimile pensare che, oltre alla preghiera, disponesse di risorse per far chiamare i migliori medici per curare la sua amata figlia. Nessuno di loro però riesce a guarirla. E ora gli rimane un’ultima carta: uscire di casa, avvicinarsi a una figura molto discussa nel suo ambiente, un certo Gesù di Nazareth, buttarsi ai suoi piedi e implorarlo di aiutare sua figlia. Il gesto ci spiega quanto Giàiro deve amare sua figlia: non gli importa delle chiacchiere, non gli importa di perdere la faccia dinanzi ai colleghi, agli amici, ai suoi fedeli nella sinagoga. Gesù accetta. Ma la folla è tanta. La gente lo spinge, lo strattona, ognuno vuole qualcosa da lui e Gesù sembra perdere tempo. Una donna, che per il suo male non può più partecipare alla vita sociale, gli tocca il mantello. Lo tocca alle spalle, non si prostra, non si umilia davanti al Signore. Non dice neppure una parola. Ma viene subito guarita! Possiamo immaginare l’apprensione di Giàiro, che teme per sua figlia. In quel momento avrà pensato: “si tratta della vita di mia figlia!”. Perché Gesù non si fa largo fra la folla, perché non accelera il passo, perché ora si ferma a chiedere chi lo ha toccato? Giàiro non comprende perché, nonostante la sua viva preghiera, il Signore stia perdendo tempo. E mentre ancora Gesù è occupato a parlare, i suoi peggiori timori diventano realtà: sua figlia è morta! “Ecco, non è servito a nulla – avrà pensato Giàiro – tutto è perduto!”. E le parole di Gesù, l’esortazione ad avere fede, potrebbero anche averlo irritato: “Io – potrebbe aver pensato – ho avuto fede. E il risultato? Mia figlia è morta, perché tu, Gesù, non sei venuto, non hai fatto niente, ti sei perso a parlare con la gente che aveva meno necessità di mia figlia!”. Avere fede, sperare anche quando il Signore sembra tardare o quando tutto sembra ormai perduto. La risurrezione – non alla vita mortale, ma a quella eterna – è ciò che ci attende, se crediamo in Lui.

Preghiera

Signore, quante volte sono tentato di ascoltare chi dice: “tutto è perduto, la tua fede non è servita a nulla. Hai solo perso tempo!”. Aiutami a confidare nel tuo aiuto, anche se mi sembra tardare, aiutami a sperare anche quando umanamente non c’è più nulla da fare, e aiutami ad amare, a non invidiare gli altri, ai quali, nel frattempo, le cose vanno bene.

Agire

Qualsiasi cosa chiedo al Signore, aggiungerò le parole: “solo se e quando, Signore, tu vorrai”.

Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesa, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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