Friburgo: presto in Internet i preziosi manoscritti della Biblioteca abbaziale di San Gallo

Alla pagina web www.cesg.unifr.ch

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FRIBURGO (Svizzera), lunedì, 12 settembre 2005 (ZENIT.org).- Per la prima volta in Svizzera, una selezione dei più bei codici del Medio Evo, custoditi nella Biblioteca abbaziale di San Gallo, verrà messa a disposizione del grande pubblico e dei ricercatori attraverso una pagina web: www.cesg.unifr.ch.

Il progetto, denominato “Codices Electronici Sangallenses” e realizzato in collaborazione con l’Istituto di studi medievali dell’Università di Friburgo, intende infatti rendere accessibili i manoscritti medievali conservati nella Biblioteca abbaziale di San Gallo grazie alla creazione di una biblioteca virtuale.

Nei primi due anni pilota di questa iniziativa diretta dal professor Christoph Flüeler, docente di Paleografia e Codicologia all’Università di Friburgo (Svizzera), verrà riprodotta digitalmente e ad alta risoluzione una selezione dei più bei codici miniati, tale da consentire ai ricercatori non solo di lavorare con i manoscritti, ma anche di compiere analisi dettagliate sulle loro qualità artistiche.

Base di partenza saranno i 130 codici miniati medievali selezionati tra quelli descritti dal professor Anton von Euw nel suo catalogo di manoscritti miniati sangallensi dei secoli VIII-XI: “Die St. Galler Buchkunst vom 8. bis 11. Jahrhundert”. Tale catalogo è parte dell’opera che von Euw ha realizzato sull’arte libraria nel Medioevo a San Gallo.

Tutti i dati concernenti i manoscritti così come le loro descrizioni scientifiche saranno immagazzinati in una banca-dati consultabile in tutto il mondo.

Grazie alla facile accessibilità in Internet, resa accattivante anche dalla risoluzione delle immagini fotografiche digitali a colori che si sostituiscono agli attuali microfilm in bianco e nero normalmente consultati dai ricercatori, i molteplici motivi di interesse dei manoscritti medievali potranno aprirsi a un pubblico più ampio.

Attualmente sono disponibili in Internet solamente due codici: il “Cod. Sang. 23” , Psalterium Gallicanum mit Cantica (Folchart-Psalter); e il “Cod. Sang. 658” – (1) Robertus Monachus: Geschichte des 1. Kreuzzugs, (2) Ottokar von Steiermark: Österreichische Reimchronik: Fall Akkons -.

L’inaugurazione della biblioteca virtuale “CESG – Codices Electronici Sangallenses” avverrà il 14 settembre prossimo, alle ore 14:00, presso la Biblioteca di questa Abbazia. Per quella data, secondo quanto informato dal sito Internet ad essa dedicato, saranno disponibili in rete ben 25 manoscritti completamente digitalizzati.

Inoltre la stretta collaborazione internazionale con la cattedra “Historisch-Kulturwissenschaftliche Informationsverarbeitung” dell’Università di Colonia fornisce la base per la formazione di una rete di biblioteche digitali che potrà, in una fase successiva, essere integrata in un server dedicato alla Cultura manoscritta europea.

Con un patrimonio di 2100 codici, la Biblioteca abbaziale di San Gallo è compresa nel novero delle più antiche e più importanti biblioteche al mondo di manoscritti, mentre l’insieme del complesso abbaziale è stato riconosciuto Patrimonio mondiale UNESCO nel 1983.

Ancora oggi nella sua sede originaria dopo oltre 1200 anni – sebbene l’Abbazia di San Gallo sia stata soppressa nel 1805 –, la Biblioteca possiede 400 codici anteriori all’anno 1000, mentre la metà del suo patrimonio librario risale al Medioevo. Parecchie centinaia di manoscritti sono invece databili al periodo compreso tra i secoli IX e XI.

Una grande fioritura dell’arte libraria e l’acquisto di numerose raccolte di opere si fanno risalire all’epoca degli abati Ulrich Rösch e Franz Gaisberg (dal XV al XVI secolo). Più tardi, la Biblioteca si arricchirà notevolmente di manoscritti del Medio Evo grazie all’operato dell’ultimo Principe-abate Beda Angehrn (1767-1796).

Attualmente la Biblioteca è sotto l’egida di un’organizzazione istituzionale cattolica del cantone di San Gallo.

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ZENIT Staff

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