Gerusalemme: leader cattolici condannano gli attacchi contro Cristo in TV

Trasmessi da Channel 10 di Israele

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GERUSALEMME, giovedì, 19 febbraio 2009 (ZENIT.org).- I leader della Chiesa cattolica in Terra Santa hanno emesso un comunicato congiunto per condannare i “ripugnanti attacchi” contro Gesù Cristo e la Vergine Maria trasmessi dal canale televisivo israeliano Channel 10.

Secondo quanto spiega il comunicato, emesso il 18 febbraio, “in questi giorni, durante un programma serale su Channel 10, è stata lanciata una serie di orribili offese contro la nostra fede e quindi contro noi cristiani”.

Il comunicato è firmato, tra gli altri, da Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, e da padre Pier Battista Pizzaballa, ofm, Custode di Terra Santa.

“Lo spettacolo ha rivolto i suoi attacchi contro le figure più sacre del nostro credo cristiano nel tentativo, come il direttore del programma ha specificamente dichiarato, di distruggere il cristianesimo”, denunciano i leader cattolici.

Nel fare ciò, affermano, “Channel 10 è stato usato per profanare le figure più sacre del cristianesimo offendendo centinaia di migliaia di cristiani israeliani e milioni di cristiani in tutto il mondo”.

Channel 10 è una rete commerciale che ha iniziato la sue attività nel 2002.

I Vescovi cattolici della Terra Santa considerano questo programma “un sintomo dei grandi problemi che affliggono la società, come l’intolleranza, il rifiuto di accettare e di rispettare gli altri e l’odio a ciò collegato”.

Cosa più importante, le guide delle Chiese considerano questo avvenimento “nel più ampio contesto dei continui attacchi contro i cristiani in Israele nel corso degli anni”.

“Solo pochi mesi fa, alcune copie del Nuovo Testamento sono state bruciate pubblicamente nel cortile di una sinagoga a Or Yehuda. Da anni, il cristianesimo fa molto per fermare alcune manifestazioni di antisemitismo, e ora i cristiani in Israele si ritrovano vittime di una manifestazione di basso profilo di anticristianesimo?”, si chiedono i leader cattolici.

“Mentre condanniamo questo e tutti gli altri atti di intolleranza, esortiamo tutte le parti in causa a indagare sulla questione e a prendere i provvedimenti necessari per porre fine a questa orribile profanazione della nostra fede. E’ inconcepibile che questi incidenti debbano avvenire in Israele, Paese che ospita alcuni dei templi più sacri della cristianità che contano molto sui pellegrinaggi dei Paesi cristiani”.

I leader cattolici chiedono “al popolo israeliano e alle sue autorità di prendere le misure appropriate contro questa inaccettabile offesa e chi l’ha perpetrata”.

Allo stesso tempo, esortano Channel 10 “a riconoscere le sue responsabilità e a chiedere scusa ufficialmente e pubblicamente per questo incidente, non permettendo più che si ripeta”.

Nel messaggio, i leader esprimono anche “comprensione e apprezzamento per la profonda reazione delle nostre comunità e istituzioni cristiane, così come per i molti rappresentanti musulmani ed ebrei che sono rimasti scioccati e sgomenti e hanno espresso la propria costernazione e la loro protesta per questo fatto”.

“Questi programmi non hanno niente a che vedere con la libertà d’espressione, l’arte e l’intrattenimento – dichiarano -. Possono solo lavorare contro l’integrazione nazionale e l’armonia nella nostra società”.

“Chiediamo di esercitare la massima serietà e moderazione e di seguire le autorità ecclesiastiche nell’affrontare questo argomento così importante e delicato”, concludono.

Il comunicato porta anche la firma di Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca latino emerito di Gerusalemme; Sua Eccellenza Elias Chacour, Arcivescovo greco-melchita di Akka; Sua Eccellenza Paul Sayya, Arcivescovo maronita di Haifa; Sua Eccellenza Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino; Sua Eccellenza Pierre Melki, Esarca patriarcale siro-cattolico; Sua Eccellenza Yousef Jules Zerey, Esarca patriarcale greco-melchita; Sua Eccellenza Butros Mouallem, Arcivescovo emerito greco-melchita di Akka; Sua Eccellenza Kamal Bathish, Vescovo ausiliare emerito del Patriarcato latino; monsignor Rafael Minassian, Esarca patriarcale cattolico armeno; fr. Paul Colin, Esarca patriarcale cattolico caldeo; fr. Pietro Felet scj, segretario generale dell’Assemblea dei Vescovi cattolici in Terra Santa.

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ZENIT Staff

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