CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 14 settembre 2005 (ZENIT.org).- Questo mercoledì, dopo l’Udienza generale, il Santo Padre Benedetto XVI ha raggiunto il piazzale Santa Marta per benedire la statua di san Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, collocata all’esterno della basilica vaticana il 30 agosto scorso.

Subito dopo l’incontro con i fedeli in piazza San Pietro in Vaticano, il Papa è passato davanti alla statua, che è stata subito scoperta.

Durante l'atto di benedizione il Santo Padre ha pronunciato una breve orazione: "O Dio, che hai scelto San Josemaría sacerdote per annunciare la vocazione universale alla santità e all'apostolato nella Chiesa, effondi la tua benedizione su questa immagine e fa che tutti coloro che la contemplano siano incoraggiati a compiere fedelmente il lavoro quotidiano nello spirito di Cristo e a servire con ardente amore l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore".

Prima dell’arrivo di Benedetto XVI, ci sono stati alcuni brevi discorsi del Cardinale Francesco Marchisano, Arciprete della Basilica Vaticana, di Monsignor Javier Echevarría, prelato dell’Opus Dei, e dello scultore autore dell’opera, Romano Cosci.

“Con grande gioia e con il cuore pieno di gratitudine nei confronti di Dio ci siamo riuniti per scoprire la statua in marmo di san Josemaría. Il nostro ricordo va a Giovanni Paolo II, che ha elevato alla gloria degli altari questo zelante sacerdote il 6 ottobre 2002 ed ha approvato la collocazione della sua immagine in questo luogo”, ha affermato monsignor Echevarría salutando i presenti, secondo quanto riportato in una nota recapitata a ZENIT dalla Prelatura dell’Opus Dei.

“In qualche modo, questa immagine sintetizza alcuni tratti fondamentali dello spirito dell’Opus Dei”, ha aggiunto riferendosi alla statua. “Esprime la strettissima unione con la Chiesa e con il Papa, unione alla quale la Prelatura dell’Opus Dei si sente specificatamente chiamata”.

Dal canto suo, lo scultore Cosci ha auspicato che la statua da lui realizzata “riesca a trasmettere almeno una parte di ciò che egli mi ha dato e che in realtà ha dato a tutti”.

Secondo il Cardinal Marchisano, “l’insegnamento fondamentale di san Josemaría è che i santi non sono superuomini, individui fuori del normale, ma persone come noi, che lottano per identificarsi con Cristo”.

Passando accanto alla statua, ha auspicato, “la gente potrà percepire un invito alla preghiera e alla santità”.

Ad allietare la celebrazione ci ha pensato un coro di circa 80 cantori, diretto dal Maestro Monsignor Pablo Colino, che ha interpretato alcuni canti dalla terrazza della Sacrestia.

La scultura del santo, in marmo e alta poco più di cinque metri, è stata collocata in una nicchia della facciata del transetto sinistro della Basilica, chiamato anche braccio di San Giuseppe, vicino all’entrata della Sacrestia.

Le nicchie di questa zona della Basilica sono state destinate da Giovanni Paolo II ad accogliere le sculture di santi e fondatori del nostro tempo.

La statua di San Josemaría si trova vicino ad altre sculture delle stesse dimensioni, come quella di San Gregorio, fondatore della Chiesa Armena, quella della carmelitana Santa Teresa delle Ande e quella di San Marcellino Champagnat, fondatore dei Fratelli Maristi.

La statua che rappresenta il fondatore dell’Opus Dei è opera dello scultore italiano Romano Cosci, che ha lavorato su un solo blocco di marmo per oltre un anno e nel 2002 aveva già realizzato una scultura per la facciata della Basilica vaticana, quella della santa spagnola Giuseppina del Cuore di Gesù.

“Ho passato un anno fantastico in cui abbiamo lavorato intensamente per portare a termine un lavoro difficile: la scultura di un santo”, ha affermato Cosci dopo la collocazione della statua a San Pietro, secondo quanto riferito nella nota.

“E’ difficile normalmente che un artista sia pienamente soddisfatto. Desidero solo che piaccia ai fedeli che la vedranno e apprezzino la figura di un sacerdote che ha voluto compiere in tutto la volontà di Dio”, ha commentato.

In Vaticano esistono più di 150 sculture di santi, incluse quelle del Colonnato. Il significato di questa serie di statue è quello di ricordare che la Chiesa si arricchisce con la vita dei santi, che costituiscono un modello e uno stimolo per i cristiani.

Nel processo di lavorazione della statua del santo spagnolo, Romano Cosci si è ispirato ad alcune parole di Gesù, raccolte nei Vangeli e meditate spesso dal fondatore dell’Opus Dei: “Si exaltatus fuero a terra, omnes traham ad meipsum” (“Io, quando sarà elevato da terra, attirerò tutti a me”, Gv, 12,32).

L’opera di Cosci rappresenta san Josemaría rivestito dei paramenti sacerdotali per celebrare la Messa, con le braccia leggermente aperte.

Nella parte inferiore della scultura sono riportati gli stemmi di Giovanni Paolo II – durante il cui pontificato è iniziato il lavoro – e di Benedetto XVI – sotto il quale l’opera si è conclusa.

Ai piedi del santo ci sono due angeli (l’Opus Dei è stata fondata nella festività dei Santi Angeli Custodi): uno di loro porge a san Josemaría un libro aperto, con il versetto menzionato in precedenza.