La Chiesa bella del Concilio che in questo anno così intenso stiamo celebrando e vivendo, chiama tutti i credenti in Cristo all’assunzione e alla condivisione di responsabilità con quello stile di comunione che dovrebbe parlare al cuore della gente. Per questo, proprio a partire dal Concilio, l’Azione Cattolica Italiana desidera approfondire il senso della chiamata e ripartire per tradurre negli ambiti del quotidiano il suo essere fedele al Padre.
L’occasione è il Convegno delle Presidenze diocesane di Ac Abitare il mondo da figli. Educare oggi alla corresponsabilità in programma a Roma, pressola Domus Pacis dal 26 al 28 aprile. Una tre giorni di fraternità, di amicizia, di preghiera e di riflessione condivisa su un tema da sempre caro all’associazione e che oggi, più che mai, si vuole ribadire con convinzione: la bellezza di educare alla corresponsabilità.
Un tempo intenso quello che stiamo vivendo come credenti, come cittadini, come associazione. Un tempo delicato di rinnovamento, di attesa, di incertezze. Certo un tempo di crisi, per molti, dove sembra essere sempre più difficile andare avanti, trovare la via giusta, fare scelte che abbiano una certezza di sviluppo, di miglioramento, di crescita, di realizzazione. Ma anche un tempo favorevole – facendo nostra l’esortazione paolina – per ripartire, per continuare ad edificare, non solo l’associazione, ma anche la Chiesa e una società basata sul bene comune, sulla giustizia, l’equità e la solidarietà.
Il Convegno, rivolto a tutte le Presidenze diocesane di Ac che hanno la responsabilità diretta della vita associativa nelle numerose realtà locali e territoriali italiane, costituisce un momento importante per qualificare il servizio dell’Azione Cattolica nel rigenerare la comunità cristiana chiamata a testimoniare il Vangelo nel mondo contemporaneo.
Ricco il programma che attende le centinaia di partecipanti provenienti da tutte le diocesi italiane. Venerdì 26 pomeriggio, aprirà i lavori Franco Miano, presidente nazionale dell’Ac, che introdurrà l’intervento di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, il quale accompagnerà le presidenze diocesane in un percorso di riflessione su Custodire e Coltivare la vita e sul «perché essere corresponsabili» voglia dire fare una scelta profetica, costruendo uno stile conciliare.
Dopo la Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa e vicepresidente della Cei, tre momenti densi e molto diversi nella loro natura animeranno sabato 27. In apertura, Ina Siviglia della Pontificia Facoltà teologica di Sicilia guiderà una riflessione, sull’Accogliere il dono della comunione per vivere la fraternità, a cinquant’anni dal Concilio. A seguire, la tavola rotonda, coordinata dal giornalista Marco Iasevoli, dove verranno presentati tre ambiti in cui essere corresponsabili con lo stile del Concilio: la famiglia (i coniugi Monica e Gianni Borsa); la parrocchia (il parroco don Claudio Nora); la città (il sindaco di Nurachi, Filippo Scalas).
Il pomeriggio di sabato sarà il tempo per le sperimentazioni, gli esercizi, le proposte, i racconti e le prospettive di nuove piste possibili nei laboratori di gruppo Tra realtà e profezia: esercizi di corresponsabilità, organizzati e introdotti dal Laboratorio nazionale della formazione.
La giornata si chiude con la Veglia di preghiera “Perché avete paura” presieduta da don Luigi Verdi, responsabile della Fraternità di Romena.
Domenica 28, dopo la Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Sigalini, assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana e vescovo di Palestrina, la parola al presidente nazionale, Franco Miano, per le conclusioni su La corresponsabilità per il bene di tutti.
In questo anno dedicato alla fede, l’Azione Cattolica Italiana vuole testimoniare una presenza corresponsabile che sappia tessere quei legami di vita buona necessari per alimentare la speranza da condividere giorno per giorno.