“Non c’è errore più grande che tenere per sé problemi, incomprensioni, perché questo spacca l’io – ha aggiunto Scola -. Non abbiate un rapporto solo ‘politico’ coi i Superiori, ma un dialogo franco e filiale. Cercate tempo per pregare e mangiare insieme, tempo di fraternità. Ricordate che il celibato non svilisce l’individuo, come alcuni pensano, ma insegna il distacco che porta al vero modo di amare”.
Nella cappella arcivescovile, con i neo diaconi, c’erano i parroci che li accoglieranno, i vicari di zona e il vicario generale, tanti sacerdoti, i collaboratori delle diverse realtà, i parenti e gli amici dei giovani. Nelle comunità loro assegnate i diaconi svolgeranno il loro lavoro pastorale, settimanalmente, dal sabato pomeriggio al martedì, tornando in Seminario per la preghiera della sera. Dal mercoledì al sabato mattina, invece, continueranno gli studi teologici/pastorali e proseguiranno il cammino formativo a Venegono.
“Quasi tutti i diaconi sono destinati alla pastorale parrocchiale con la particolare attenzione all’Oratorio e alla Pastorale Giovanile”, ha spiegato il Rettore del Seminario, don Michele Di Tolve. “Ci saranno dei periodi come l’Avvento in cui vivranno l’esperienza della Benedizione delle famiglie. I giorni in Seminario serviranno anche per rileggere l’attività pastorale alla luce di ciò che hanno imparato. Questo anno di servizio diaconale avrà il suo culmine nell’Ordinazione presbiterale che sarà l’11 giugno 2016 nel Duomo di Milano”.