Via Francigena

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Il Giubileo della Misericordia e i cammini del Lazio

Un progetto della Regione prevede il ripristino della fruibilità della via Francigena e dei percorsi di San Benedetto e San Francesco

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“La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla vera meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraverso la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi”.

Con questa breve e significativa citazione di Papa Francesco contenuta nel documento Misericordiae Vultus, diffusa con la bolla del 26 settembre 2015 per annunciare ufficialmente il Giubileo Straordinario della Misericordia, si è dato avvio questa mattina alla presentazione del piano della Regione Lazio, volto a promuovere il sistema dei “Cammini del Lazio”.

Il progetto è stato presentato da Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio e dal Vicepresidente, Massimiliano Smeriglio con gli interventi di Don Giovanni Biallo, Responsabile Progetto Cammini dell’Opera Romana Pellegrinaggi, Carlo Felice Casula, Storico e Ordinario di Storia Contemporanea Università Roma Tre e Direttore scientifico Archivio Fondazione Internazionale “Don Luigi Di Liegro”, Massimo Tedeschi, Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e Paolo Ruffini, Direttore di Rete 2000.

L’obiettivo principale, in vista dell’imminente anno giubilare, è il ripristino della fruibilità dell’antica Via Francigena, il più classico e rinomato cammino di pellegrinaggio al confine con la Toscana e dei percorsi di San Benedetto e San Francesco.

“Tutto è orientato a realizzare un evento dal sapore spirituale (…) e alla realizzazione di ponti comunicativi di pace e misericordia insieme alle forti idee e al dirompente lavoro di collaborazione con il Cardinale Ravasi e monsignor Fisichella”, ha sottolineato il Vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio.

“I cammini laziali nascono dalla scelta di metterci a servizio dell’immenso evento religioso e spirituale che Papa Francesco ha annunciato – spiega Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio -. Il nostro lavoro ha voluto contribuire con forza il vero significato del pellegrinaggio che risiede nel cammino e nell’incontro con l’altro.  Inoltre il Lazio, con i suoi percorsi, va ad accrescere il patrimonio religioso, culturale e territoriale all’ insegna della pace”.

Concetto ribadito dal Responsabile Progetto Cammini dell’Opera Romana Pellegrinaggi, don Giovanni Biallo: “Questi percorsi danno la possibilità a molti credenti e non credenti, d’instaurare e vivere la relazione con Dio. I cammini, compresi quelli situati nel centro di Roma, saranno una possibilità ulteriore per preparare il cuore al passaggio della Porta Santa. Tutti gli itinerari passano attraverso strade e luoghi particolarmente significativi e legati alla carità. Così come si sta lavorando alla preparazione del Giubileo, bisogna preparare il cuore al senso di accoglienza e ospitalità”.

In occasione del Giubileo della Misericordia, l’istituzione regionale, si è focalizzata sui quattro cammini più rappresentativi anche su contesto internazionale, ossia la Via Francigena nel Nord del Lazio, da Roma a Proceno; la Via Francigena nel Sud del Lazio, da Roma a Minturo e Cassino, il Cammino di Benedetto, da Norcia a Montecassino e il Cammino di Francesco dall’Umbria a Roma attraverso la Valle Santa reatina.

“È importante ricordare che storicamente i cammini non erano percorsi solo dai pellegrini ma anche da gente povera e bisognosa”, ha dichiarato Carlo Felice Casula, Storico e Ordinario di Storia Contemporanea Università di Roma Tre e Direttore scientifico Archivio Fondazione Internazionale “Don Luigi Di Liegro”.

“La Via Francigena e i Cammini di Benedetto e Francesco percorrono le provincie del Lazio lasciando intendere come un tempo ci fosse una larga capacità di accoglienza per le persone bisognose. I pellegrinaggi propongono d’imitare la vita e i comportamenti dei Santi Benedetto e Francesco arricchendo il senso religioso e culturale. Il pellegrinaggio è la metafora della vita che riguarda tutti, uomini e donne, e non solo i cristiani in senso stretto”.

Un progetto, quello sviluppato dalla Regione Lazio, che tende quindi ad impegnarsi complessivamente sotto il profilo religioso, ma non solo.

Il piano di riqualificazione del territorio e di valorizzazione culturale, prevede lo sviluppo del settore agroalimentare in particolar modo il marchio La Bisaccia del Pellegrino, che offre una serie di prodotti tipici dei territori percorsi mettendo insieme cammino, accoglienza e cibo nella rete della promozione turistica.

I viaggiatori avranno inoltre la possibilità di avvalersi di cartografie contenenti informazioni utili sulle diverse tappe e di strumenti innovativi centralizzando la comunicazione su visitlazio.com.

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Maria Anastasia Leorato

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