Dopo che la Catholic University of America (CUA) ha ospitato papa Francesco in occasione della messa di canonizzazione del beato Junipero Serra, due allievi del medesimo ateneo, hanno raccontato a ZENIT il “dietro le quinte” dell’evento e le reazioni all’illustre visita.
Jordan Blank, dottoranda in filosofia, ci ha spiegato che le persone del campus erano davvero assai emozionate. Sono state messe in vendita t-shirt con la scritta Power to the Papal – parafrasi di Power to the People – e, per quanto riguarda la messa, sono stati messi all’asta dei biglietti, dal momento in cui tutti ne volevano uno.
“Ho ricevuto un biglietto per un posto numerato perché ho fatto il volontario”, dice Blank sornione. “Mi era stato assegnato il team delle pulizie, il che può suonare poco stimolante ma è comunque un’ottima cosa, perché significa che non devi fare nulla durante la cerimonia, solo sederti e guardare… Solo in seguito, ho pulito”. L’emozione aiuta a compensare il gran da fare, riflette lo studentessa.
Parlando di Francesco e della sua reazione riguardo a lui, la giovane ha detto: “Apprezzo davvero la sua apertura mentale. Mi rendo conto che per alcuni è scomodo ma la maggior parte dei più brillanti pensatori nella Chiesa sono stati scomodi per la gente del loro tempo e poi apprezzati negli anni successivi”.
La studentessa ha l’impressione che il Papa non voglia affatto provare a cambiare la dottrina della Chiesa ma che lui ha “una propensione a focalizzarsi più sulle cose positive che negative e un diverso background culturale rispetto ai suoi predecessori, che ha molto a che vedere con la differenza di approccio, sebbene la sostanza sia la stessa”.
Blank parla sulla scorta della sua esperienza a Roma, dove ha visto più volte papa Benedetto XVI, ed afferma che sebbene i due pontefici abbiano stili diversi, lei vuol bene a entrambi. “Possiamo amare entrambi – dice -. Non sono in contraddizione”.
John Brungardt è anch’egli dottorando in filosofia alla Catholic American University e, precedentemente, ha studiato al Collegio San Tommaso d’Aquino. Originario di Wichita, nel Kansas, John è il primo di dieci figli.
Una delle caratteristiche che più apprezza di papa Francesco è la sua “sollecitudine pastorale”.
“Al di là delle preoccupazioni in merito alla sfera politica per le implicazioni degli scritti o degli atti ufficiali come papa, la sua preoccupazione per le anime è molto chiara”, dice Brungardt.
L’impatto sulla CUA è stato molto positivo, prosegue il dottorando, “l’emozione prima e durante la visita era palpabile, e lo sfondo è stato trasformato per permettere il numero di invitati previsto e la canonizzazione stessa”. Brungardt ha osservato che tutta la CUA è stata onorata di ospitare il Papa e che i fedeli e gli altri ospiti venuti per la messa erano ugualmente in visibilio.
“Uno dei temi che ho sperato il Papa avrebbe affrontato – ed effettivamente poi l’ha fatto sia alla Casa Bianca che alla visita fuori programma alla Piccole Sorelle dei Poveri – è stato quello della libertà religiosa. Inoltre la sua sollecitudine pastorale è stata evidente, poiché lui ha scelto di parlare con le azioni concrete come, per l’appunto, la visita alle Piccole Sorelle, piuttosto che affrontare solamente a parole il problema”.
Ciò che più ha colpito Brungardt è stata la bellezza della messa di canonizzazione di Junipero Serra, celebrata in varie lingue, e le parole di papa Francesco durante l’omelia, quando ha detto che “dobbiamo continuare a donare noi stessi per il bene delle anime, come faceva San Junipero Serra”.