Quando si parla del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci si tende a sottolineare unicamente la potenza di Gesù, il miracolo che ha sfamato circa cinque mila persone. Ma tutto è nato da un niente – cinque pani e due pesci – consegnato in buone mani, con fiducia.
A me pare molto importante immaginare e sottolineare cosa possa essere successo nella mente, nel cuore di quel giovane che, affamato, con lo stomaco vuoto, ha avuto il coraggio di consegnare agli apostoli quell’unico boccone che gli è stato chiesto. Non so fino a che punto abbia capito, intuito dove e in mano di chi andasse a finire il suo pranzo.
Probabilmente gli avranno fatto capire che lo stava chiedendo lo stesso Gesù, che voleva, con quel poco, saziare quell’esercito di affamati. Fortunato giovane che, dopo aver capito che quei pani sarebbero andati in mano a Gesù, li ha ceduti, forse con l’acquolina in bocca per la fame che anche lui, come tutti, provava.
Li ha donati e come risposta sbalorditiva si è trovato con le mani incapaci di trattenere e contenere il centuplo.
Ciao da p. Andrea
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