Jean-Louis Cardinal Tauran in Vienna (November 2012)

By Eröffnung_des_Zentrums_für_Interreligiösen_und_Interkulturellen_Dialog_(8231421505).jpg: Dragan Taticderivative work: Gugganij [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

Tauran: "Essere religiosi oggi è possibile solo essendo interreligiosi"

Aprendo i lavori della conferenza di Buenos Aires sul dialogo tra le religioni, il cardinale ha esortato a lavorare insieme per la pace e la giustizia

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“Cerchiamo di lavorare insieme per costruire ponti di pace e promuovere la riconciliazione soprattutto nelle zone in cui musulmani e cristiani soffrono insieme l’orrore della guerra”, perché l’obiettivo primario è “dimostrare che le religioni non sono la causa dei conflitti, ma parte della loro soluzione”. Questo l’invito del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, ha aperto i lavori della conferenza internazionale che si è svolta in questi giorni a Buenos Aires sul tema «Promuovere una cultura di rispetto reciproco e di solidarietà umana fra i fedeli delle religioni». L’incontro – spiega L’Osservatore Romano – è stato organizzato dal dicastero vaticano insieme all’Islamic Educational, Scientific and Cultural Organization in coordinamento con il Governo argentino e con l’Islamic Organization for Latin America and the Caribbean.

Ad esso erano presenti anche il cardinale arcivescovo di Buenos Aires, Mario Aurelio Poli; il presidente dell’Istituto per il dialogo interreligioso di Buenos Aires, Omar Abboud; membri del Forum of Heads of Islamic Cultural Centers and Associations in Latina  America and the Caribbean, rappresentanti di varie religioni e di organizzazioni internazionali.

Nel suo saluto introduttivo, Tauran ha evidenziato “i due punti cardinali” che devono guidare il dialogo fra le religioni: “mutuo rispetto e amicizia solidale”. I credenti di ogni religione, ha detto, sono chiamati “a lavorare uniti per la giustizia, la pace e il rispetto dei diritti e della dignità di ogni persona” sentendosi “particolarmente responsabili delle necessità dei più bisognosi: poveri, malati, orfani, migranti, vittime della tratta delle persone e tutti coloro che soffrono qualsiasi forma di dipendenza”. 

Al cardinale è stato consegnato inoltre il riconoscimento Huésped de Honor della città di Buenos Aires. Nel riceverlo, il porporato ha sollecitato le autorità governative, politiche e religiose “a collaborare per trovare soluzioni adeguate alle difficili sfide di oggi in un mondo sempre più precario”. Ai partecipanti alla conferenza ha richiamato poi le parole di Papa Francesco, evidenziando che “la vita è un cammino”, un cammino “che non si può percorrere da soli”. Insieme, quindi, ha aggiunto, si deve lavorare per affrontare gravi sfide come le minacce per l’ambiente, la  crisi globale dell’economia, la disoccupazione, le famiglie divise forzatamente, e contribuire a rimuovere le cause della violenza tra i credenti.

La cooperazione interreligiosa, infatti, nel mondo contemporaneo, “non si può più considerare come un’opzione facoltativa, ma come una necessità”. Perciò essere religiosi oggi – ha concluso il cardinale Tauran – “è possibile solo essendo interreligiosi”.

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ZENIT Staff

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