Casina Pio IV

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In Vaticano, Summit internazionale di giudici su tratta umana e crimine organizzato

Promosso dalla Pontificia Accademia per le Scienze Sociali, all’incontro, nella Casina Pio IV, parteciperanno numerosi magistrati, procuratori, rappresentanti di organismi e istituzioni di giustizia del mondo

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È in preparazione in Vaticano un ‘Summit dei giudici su tratta delle persone e crimine organizzato’, promosso dalla Pontificia Accademia per le Scienze Sociali. Ad annunciarlo è il presidente mons. Marcelo Sanchez Sorondo, spiegando che è prevista anche un’udienza con il Papa.
All’incontro, organizzato per i prossimi 4 e 5 giugno, nella Casina Pio IV, sede dell’Accademia, prenderanno parte un centinaio tra magistrati, procuratori, rappresentanti di organismi e istituzioni di giustizia di tutto il mondo impegnati nella lotta contro crimini come il narcotraffico, la prostituzione, il commercio di organi, la tratta umana.
“La società globale che cerca il profitto su ogni cosa e che produce la cultura dello scarto, come è stato denunciato da Papa Francesco nell’Evangeli gaudium e nella Laudato Sì, ha generato un numero infinito di emarginati e di esclusi”, spiega mons. Sorondo nella nota di presentazione del Summit pubblicata sul sito della Pontificia Accademia per le scienze sociali.
“In un mondo basato sul puro profitto – si legge nel testo – il prodotto interno lordo mondiale dichiarato, include i guadagni ‘informali’ ottenuti dalle organizzazioni mafiose internazionali e dal crimine organizzato, le quali si stima che rappresentino al 10% del pil globale. Si tratta di risorse che per quanto alcuni Paesi abbiano affermato in via ufficiale di non riconoscere, sono comunque state considerate nel calcolo del loro prodotto interno lordo”.
“È ormai noto che 40 milioni di persone soffrono a causa delle nuove forme di schiavitù e per la tratta delle persone”, spiega Sorondo; allo stesso tempo, “come conseguenze delle guerre, del terrorismo e del cambiamento climatico, ci sono 60 milioni di sfollati e 130 milioni di rifugiati che rappresentano il brodo di coltura dei trafficanti. Le istituzioni e il sistema internazionale, non possiedono per ora gli strumenti giuridici adeguati per affrontare la sfida dell’indifferenza globale di fronte ai problemi gravi appena indicati”.
“Nel frattempo – afferma il presule – il narcotraffico e le mafie si approfittano di queste lacune di governance e di legislazione internazionale, per utilizzare su un piano globale ‘le strutture di peccato’ nazionali e internazionali, assai efficaci, e in tal modo guadagnare denaro rendendo schiavi i più vulnerabili”. “Nessuna istanza di giustizia – soggiunge mons. Sorondo – può tollerare la violenza della schiavitù né del crimine organizzato, e nessun potere deve corrompere la giustizia. I giudici sono chiamati a prendere pienamente coscienza di questa sfida, a condividere le loro esperienze e a lavorare insieme per aprire nuovi cammini di giustizia e promuovere la dignità umana, la libertà, la responsabilità, la felicità e la pace”.
Durante i lavori interverranno diverse personalità, tra cui l’economista Jeffrey Sachs, esperto delle Nazioni Unite sui temi del traffico di esseri umani e di droga; Gustavo Vera, amico di lunga data di Bergoglio capo della fondazione Alameda impegnata proprio nel contrasto del lavoro schiavo, dello sfruttamento minorile e del narcotraffico.

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ZENIT Staff

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