Pope speaks with Luca Cordero di Montezemolo

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Francesco partito per Cuba e Usa. Stamane il saluto dei rifugiati ospiti in Vaticano

L’aereo dell’Alitalia è decollato da Fiumicino alle 10.32; l’arrivo a L’Avana dopo 12 ore di volo. Durante il viaggio, il telegramma al presidente Mattarella

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Ha avuto inizio questa mattina il 10° Viaggio Apostolico internazionale di Papa Francesco, che si reca a Cuba, negli Stati Uniti e alla Sede dell’Onu in occasione della partecipazione all’Incontro Mondiale delle Famiglie che si tiene a Philadelphia. Ieri sera, come di consueto, il Santo Padre si era recato in visita in forma privata, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, per un momento di preghiera davanti la Salus Populi Romani.

Questa mattina, invece, verso le 9.45, a salutare il Pontefice e augurargli buon viaggio c’era la famiglia di rifugiati siriani, ospitata dalla parrocchia vaticana di Sant’Anna, che – accompagnata dall’Elemosiniere pontificio, mons. Konrad Krajewski – si è recata a Santa Marta per ringraziare il Santo Padre per l’accoglienza loro offerta.

Il Papa si è poi recato all’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci” di Roma-Fiumicino. Il piccolo corteo era scortato da otto motocilette della Polizia di Stato e alcune automobili della Polizia Municipale. Una volta raggiunto l’aeroporto di Fiumicino, dopo una breve e informale cerimonia di accoglienza, alla quale era presente come sempre il vescovo di Porto-Santa Rufina (diocesi in cui si trova l’aerostazione), mons. Gino Reali, il Papa si è imbarcato sul velivolo dell’Alitalia AZ A330 (Raffaello Sanzio) che è decollato alle 10.32. 

All’Aeroporto Internazionale “José Martí” di L’Avana l’aereo dovrebbe atterrare alle ore 16 locale (le 22 in Italia), dopo circa 12 ore di volo. Il Santo Padre sarà accolto dal presidente de Cuba, Raúl Castro, dal cardinale Jaime Ortega, arcivescovo de La Habana, da altri vescovi e dal nunzio apostolico mons. Giorgio Lingua. Secondo il piano di volo previsto l’aereo sorvolerà lo spazio aereo di 6 Paesi: Italia, Francia, Spagna, Portogallo. Bahamas (USA) e Cuba.   

Nel lasciare il territorio italiano, come consuetudine, Francesco ha fatto pervenire al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, un messaggio telegrafico. “Nel momento in cui mi accingo a compiere la mia visita pastorale a Cuba e negli Stati Uniti – si legge – mosso dal desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle nazioni, mi è gradito rivolgere a Lei signor presidente e all’intero popolo italiano l’espressione del mio beneaugurante saluto che accompagno con cordiali auspici di pace e di prosperità”.

Il capo di Stato ha prontamente ricambiato con un telegramma in cui sottolinea: “L’Italia e la comunità internazionale guardano con attenzione del tutto speciale suo viaggio nel continente americano. Sono vive le aspettative per la sua visita a Cuba dopo il recente storico riavvicinamento a Washington, per il quale la Santa Sede ha svolto un ruolo di primo piano. Parimenti intensa è l’attesa per la missione negli Stati Uniti, paese di imprescindibile riferimento sul piano globale, per il suo intervento di fronte al Congresso e per la sua partecipazione alla Giornata mondiale delle famiglie a Filadelfia”.

“Particolare interesse – aggiunge il presidente . rivestirà l’attesa visita alle Nazioni Unite ed il suo intervento, nel settantesimo anniversario della fondazione e nel ricordo del discorso che vi tenne il suo predecessore Paolo VI cinquant’anni orsono”. Mattarella si dice certo che, “nel portare sostegno e incoraggiamento alle locali comunità cristiane”, la presenza del Papa “recherà un importante messaggio di pace e fraternità, stimolando una sempre più profonda presa di coscienza sull’urgenza di un’azione corale della comunità internazionale per affrontare le difficili sfide poste dalla guerra, dalla povertà, dalla fame e dalle innumerevoli tragedie che affliggono la famiglia umana”.

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ZENIT Staff

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