Amico dei rifiutati dalla società

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 7,31-35

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Lettura

La domanda posta da Gesù ai suoi ascoltatori interpella tutti coloro che lo incontrano e non prendono posizione davanti a Lui. Il paragone con quei bambini non disposti a fare nessun gioco proposto dai loro compagni è molto appropriato. È successo lo stesso con il Battista, giudicato come un indemoniato, e con il Figlio dell’uomo, apostrofato come gaudente e amico dei peccatori. Il rifiuto dei presenti, tuttavia, non frena la corsa del Vangelo: tutti coloro che cercano Dio come suoi figli riconoscono in Gesù la sapienza divina.

Meditazione

Rimaniamo sempre sconcertati dinanzi alle reazioni dei contemporanei di Cristo. Lo ascoltavano come folla numerosa, erano spettatori delle azioni prodigiose da Lui compiute, avevano la possibilità di incontrare nel suo sguardo intenso e profondo quell’amore che tutti cerchiamo e che ci appaga solo quando viene da Dio. Ma molti non si decidevano a seguirlo. Il suo stile di vita era motivo di smarrimento per tanti, che restavano incerti. Proprio come accade oggi. Non basta lasciarsi incuriosire e neppure avvertire il fascino di una parola o di un gesto che potrebbero cambiare la vita dei singoli, addirittura di tutti. Occorre fare un passo avanti e dichiararsi pronti ad accettare la sua chiamata: stare con Lui, andare con Lui, condividere tutto con Lui. Non è facile, perché dobbiamo rinunciare a qualcosa che ci tiene legati. Ma non è impossibile. Anzi, la sua vicinanza ci consente di dire il nostro “sì” con prontezza e gioia: è Lui infatti che si avvicina a noi, viene nella nostra realtà quotidiana, si lascia toccare anche dalle nostre miserie senza giudicarci mai. Ci apre le braccia e ci accoglie così come siamo, perché possiamo sentire forte l’amore misericordioso del Padre e cambiare vita. La sua Parola ci fa rinascere, ci rende nuovi, dischiude orizzonti prima impensabili. È data anche a me la possibilità di vivere nella luce e contribuire alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno. Ma bisogna che io mi faccia avanti, esca dal buio dell’anonimato, rinunci al vuoto dell’indifferenza e dell’insoddisfazione. Gesù mi chiama per nome: la mia risposta mi renderà non solo felice, ma giusto e santo.

Preghiera

Grazie, Signore Gesù, per il dono della tua Parola: in essa mi chiami a uscire dalle mie paure e a collaborare con tanti altri miei fratelli per rendere questo mondo più bello, così come il Padre ce lo ha consegnato. Il tuo Spirito mi guidi ogni giorno con la sua luce e mi inondi l’animo del suo fuoco d’amore, perché con le mie scelte coraggiose io sappia donare a tutti la gioia del Vangelo.

Agire

Farò oggi un esame di coscienza più attento, per confessare l’amore di Dio nella mia vita e le tante occasioni di bene perse a causa della mia paura o superficialità.

Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Alfano, ar​civescovo di Sorrento – Castellammare di Stabia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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