Si riduce la mortalità infantile nel mondo

Lo rivela uno studio dell’Unicef: in 25 anni i bimbi morti prima dei 5 anni sono scesi da 91 a 43 ogni mille. I progressi sono però inferiori a quelli prospettati

Share this Entry

Si è ridotta di oltre la metà la mortalità infantile nel mondo, ma i progressi sono inferiori a quelli prospettati dai cosiddetti Obiettivi di sviluppo del Millennio. A rivelarlo è uno studio dell’Unicef, aggiornato al 2015, pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet.

La ricerca evidenzia che il numero dei bambini morti prima di compiere i cinque anni di età si è ridotto dai 91 su mille del 1990 ai 43 su mille del 2015. Numeri inferiori a quelli che prevedevano gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, ossia una riduzione di due terzi delle morti di bambini. “Abbiamo ottenuto progressi enormi a livello globale”, ha sottolineato Geeta Rao Gupta, vice-direttore dell’Unicef, che ha però aggiunto: “I decessi di bambini per cause prevenibili continuano a essere troppi e richiedono uno sforzo doppio rispetto a quanto fatto finora”.

L’impegno è ora quello di ridurre i casi di mortalità infantile a 25 su mille entro il 2030 attraverso un pacchetto di misure approvate dall’Assemblea generale dell’Onu. “Se si mantenesse costante il tasso di mortalità, 94 milioni di bambini moriranno prima di compiere un anno nei prossimi 15 anni. Ma se si continua a migliorare il numero scenderà a 69 milioni, per ‘crollare’ a 56 milioni se sarà – promettono al Palazzo di Vetro – rispettato il nuovo obiettivo”.

L’obiettivo restà però di difficile realizzazione nell’Africa sub-sahariana, dove oggi un bambino su dieci muore prima di compiere i cinque anni, un dato 12 volte peggiore rispetto a quello dei Paesi industrializzati. Progressi importanti, in linea con gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, sono stati invece registrati in Asia orientale, in America Latina e nei Caraibi. A livello di paesi le storie di successo sono 62 e riguardano tra gli altri Etiopia, Eritrea, Bangladesh, El Salvador, Bolivia, Egitto, Cambogia e Nepal.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione